giovedì 29 novembre 2012

La storia di Martino

Prendendo spunto dal libro "Martino e le stelle", scritto da Raffaele Pansini, un grande amico e compagno di Martino durante la prima parte della campagna di Russia, ricostruiamo le vicende che sono successe prima dell'inizio della scrittura di questo diario.

Martino, dopo la campagna in Albania effettua l'addestramento per la campagna di Russia, tra il marzo e il luglio 1942.
Nel luglio 1942 vengono inseriti nelle compagnie alpine 600 ufficiali di prima nomina, classi 1920 e 1921, studenti universitari arruolati volontari per reintegrare i caduti della campagna albanese, tra i quali Pansini.

Il 27 maggio 1942, insieme agli alpini della divisione Tridentina, ovvero il quinto e il sesto reggimento alpini, sfila a Torino di fronte al re, prima della partenza verso il fronte ucraino, che avviene in treno dalla stazione di Torino Porta Susa il 26 luglio 1942.
Il percorso, fatto in treno, attraversa Austria, Germania e Polonia, attraversando Monaco, Lipsia, Varsavia, Minsk, Gomel.
A Kartzischki Martino e Raffaele attendono due settimane l'arrivo del resto della divisione tridentina. Con una marcia notturna di 48 km arrivano a Rykovo. Ancora qualche giorno di marcia (in media una 30ina di km al giorno) porta il battaglione vestone a Voroscilovgraad, dove tramite trasporto su camion viene portato a Millerovo.
Qui il battaglione viene schierato come eventuale forza di contrattacco in supporto alla Divisione Pasubio, nella zona di Karinoskaja, poi di suppoto al 179° reggimento di fanteria tedesco, impegnato nel contenimento di un attacco russo dal Don. Senza entrare in battaglia viene comandato il rientro a Millerovo, dove Martino può riposare dopo quasi due giorni di veglia ininterrotta, viaggi in camion e preparazione di strutture difensive e di contrattacco.

Il battaglione Vestone viene poi coinvolto nella battaglia di Kotowskji, testa di ponte a occidente del Don, creata dopo giorni di battaglia dall'armata Rossa a causa del crollo della Divisione Sforzesca, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre del 1942.

Dopo aver ricomposto i battaglioni dispersi a causa della battaglia (molti effettivi erano stati dati per dispersi, salvo poi ritornare dopo qualche giorno), il fronte viene lasciato a un reggimento di soldati rumeni, e viene disposto il trasferimento della divisione all'estremità nord del fronte.

Il trasferimento avviene attraverso marce forzate, in media 30 km al giorno, dal primo mattino a mezzogiorno circa, attraversando anche villaggi che sono stati teatro delle battaglie dei giorni precedenti e dove sono anche sepolti molti alpini caduti.

La divisione tridentina si pone quindi sul fianco sinistro del fronte tenuto dall'armata italiana, a contatto con gli ungheresi che occupano il fronte ancora più a nord.
Cominciò quindi la preparazione delle difese, sia per i possibili attacchi dei russi che del famoso "Generale Inverno". L'illusione era che l'inverno potesse passare sostanzialmente mantenendo le posizioni.
E dopo qualche giorno si arriva alla fatidica data dell'inizio dei diari.

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