sabato 15 dicembre 2012

La seconda guerra mondiale dal 1939 al 1941

Quando Andrea mi ha chiesto di scrivere una breve presentazione degli eventi della II guerra mondiale fino alla campagna di Russia, ho accettato senza problemi. Solo una volta inizianto a scrivere mi sono accorto di quanto questo compito potesse rivelarsi molto più difficile di quanto pensassi. Con questo pensiero, prima di proporvi il mio racconto "in pillole", ecco alcune fonti per chi volesse approfondire un poco e avere un'idea più precisa di quegli anni tragici.

Quarant'anni fa: il mondo in guerra una serie divulgativa degli anni '80 (come intuibile dal titolo), unisce al racconto della guerra, delle strategie e dei mezzi anche il punto di vista di quanti la vissero attraverso numerose interviste. Purtroppo non sono stato in grado di trovarla nelle teche RAI, ma è veramente un'opera divulgativa meritevole.

Correva l'anno: la serie di Minoli, chiaramente per gli anni riguardanti la II guerra mondiale, è un degno sostituto de "Il mondo in guerra", riprendendone in larga parte il formato.

Per un'idea generale degli avvenimenti dal punto di vista politico che portano alla Seconda Guerra Mondiale, raccomando la lettura di Storia internazionale del novecento di Federico Romero, edito da Carocci.

L'inizio (1 settembre - 6 ottobre 1939)
Nel settembre del 1939 la Germania nazista invade la Polonia e ne spartisce il territorio con l'Unione Sovietica: non bastano le differenze ideologiche tra le due nazioni a salvare il piccolo stato. In risposta a questo atto di aggressione Francia e Regno Unito dichiarano immediatamente guerra alla Germania, ma nessun contingente o intervento militare, a sollievo dei polacchi invasi, viene speso. Dopo sole tre settimane, grazie anche alla nuova tattica elaborata dai generali tedeschi della guerra lampo, che cambia drasticamente la velocità di movimento di un esercito. (nota: Il periodo precedente non viene concluso). Non si parla più, come nella I Guerra Mondiale, di centinaia di metri in settimane, ma di chilometri al giorno.

Guerra d'Inverno (30 novembre 1939 - 10 aprile 1940)
Nonostante l'intervento franco -britannico, la guerra non si sposta ancora sul fronte occidentale (tant'è che quei mesi vengono chiamati drolé de guerre, o strana guerra, proprio per l'assenza di conflitti diretti tra i belligeranti); tra l'inverno del '39 e la primavera del '40 invece avvengono l'occupazione di Danimarca e Norvegia, mentre l'URSS invade la Finlandia (una curiosità: è in questo frangente che la bomba Molotov, utilizzata dai finlandesi come arma anticarro, viene così battezzata in onore del ministro degli esteri sovietico).

Colpo di falce (10 maggio – 25 giugno 1940)
Si arriva infine alla campagna di Francia.
Gli strateghi alleati sospettano un attacco attraverso Belgio e Olanda, come era avvenuto nell'estate del 1914, il cosidetto Piano Schlieffen. Il resto dei confini francesi è infatti protetto dalla colossale Linea Maginot, una fortificazione costruita al termine della I Guerra Mondiale, eccetto che in quei punti in cui il terreno è troppo accidentato per far pensare ad un'invasione nemica. Uno di questi punti è la foresta delle Ardenne. Con buona pace delle teorie francesi, i tedeschi riescono ad attraversarle con dei corpi corazzati, e ripropongono la stessa avanzata rapida già sperimentata in Polonia, con risultati disastrosi per l'esercito di Francia. In poco più di un mese la Francia è costretta alla capitolazione.

Lacrime e sangue (10 luglio - 31 ottobre 1940)
Da adesso fino all'estate del 1941 sarà la sola Inghilterra - delle potenze alleate - a dover subire l'assalto tedesco, in quella che è diventata famosa come la battaglia aerea d'Inghilterra, ossia il tentativo da parte della Lutwaffe di guadagnare la superiorità aerea sullo stretto della Manica per consentire un'invasione delle isole inglesi e contemporaneamente di spingere alla resa l'Inghilterra tramite una serie di raid aerei rivolti contro la popolazione civile. Militarmente, è il primo fallimento della macchina da guerra tedesca, e l'unico successo ottenuto propagandisticamente è a favore della Gran Bretagna, che dimostra, sopratutto all'opinione pubblica americana, di non essere sconfitta.

Le decisioni irrevocabili (10 giugno 1940 – 24 marzo 1941)
Con l'attacco alla Francia prossimo ad un finale vittorioso, Mussolini vede ormai la guerra volgere al termine e non è preoccupato dall'inadeguatezza tecnica del Regio Esercito; vuole solo, così riporta Badoglio qualche migliaio di morti per sedere al tavolo della pace. Così il 10 giugno 1940 l'Italia fascista dichiara guerra a Francia e Gran Bretagna. Dopo una simbolica e inutile campagna sulle Alpi (ma degna di citazione perché vede impegnata una delle divisioni alpine che verranno poi impiegate in Russia, la Tridentina), inizia la Guerra del Deserto, in cui la guarnigione italiana in Libia tenta la conquista dell'Egitto. Ma dopo una controffensiva inglese che arriva fino in Cirenaica, la gestione della Campagna d'Africa passa nelle mani dei tedeschi, in particolare del generale Rommel. Se si vuole ottenere una vittoria italiana, è necessario trovare un altro fronte.

Spezzeremo le reni alla Grecia (28 ottobre 1940 – 23 aprile 1941)
A ottobre del 1940, partendo dall'Albania, suo protettorato, l'Italia invade la Grecia. Ben presto però l'avanzata si trasforma in guerra di posizione sui monti e in una controffensiva greca che conquista gran parte dell'Albania. Ancora una volta è l'alleato tedesco a risolvere la situazione, occupando Iugoslavia e Grecia, in previsione di un prossimo scontro con la Russia. A fine aprile del 1941, L'Europa continentale è nazifascista.

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