lunedì 3 febbraio 2014

3 febbraio 1944

Bagno con disinfezione. I pacchi che sono necessarissimi non arrivano più. Molti ne hanno avuti tre - quattro anche otto, io uno solo, ora anche la posta per me si è fermata di nuovo.
Il cugino Battista¹ coi soci del e del dal triangolo vengono qua al blocco 6° così ci vediamo. Col cugino stabilisco un appuntamento giornaliero delle ore 16,30 così attraverso i reticolati parliamo del nostro bel ed indimenticabile Vezza, della nostra vita passata, presente e futura.
Lo trovo di molto migliorato come idee e carattere. Anche per lui dice la prigionia ha fatto del bene in questo campo. Infatti, qui si sono conosciuti i veri amici e l'egoismo di certe persone, dignità, cameratismo, tutte belle cose ma per gli italiani non esistono, questa è l'educazione fascista.
Il cugino ha avuto un mucchio di posta ed è perfettamente al corrente della situazione della sua famiglia. Piero si trova in provincia di Pola a prestare regolare servizio, mentre Lino è a casa e tranquillamente ha intrapreso l'insegnamento elementare. Disgrazia alla sua figlioletta Augusta². Peregrinazioni del cugino. Fortunati noi che giunti in questa fortezza non ci siam più mossi. Germania, Polonia e Russia le conosco abbastanza da questo lato. Ho così evitato disagi, freddo e maltrattamento da parte dei camerati tedeschi. Chi sa come andranno le cose a casa mia ora, dopo le divisioni con i Leggerini.

¹ Figlio di una sorella della mamma di Martino
² Dal registro dei battesimi e dei defunti della parrocchia di Vezza risulta che il 27 novembre 1943, a Lino nasce una bambina che muore durante il parto, viene battezzata dalla levatrice Ferrari ma ufficialmente non viene assegnato il nome.

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