venerdì 28 febbraio 2014

28 febbraio 1944

Inviata lettera riassuntiva a Bice, di tutte le missive di questi primi sei mesi di prigionia. Lunghe discussioni sulle bellezze naturali di Vezza coll’Ingegner De Feo dott. Enrico di Milano progetti di costruzioni ville per villeggiatura alta montagna zona Plas de la Polenta, Mondadic, Val Paghera, Via Plà. Cambiamento d’orientamento del paese sostituire Pontedilegno – Vezza è migliore come bellezze naturali. Ville tipo Tirolo Alto Adige in muratura e legno. Orientamento molto vasto della mia vita futura. Mi abbisognerebbe un diploma di geometra almeno. Vedremo andando avanti come si metteranno le cose. Partenza lavoratori della Junkers e Signas – in totale del nostro blocco son partiti 143 optanti. Ottimi bollettini da 20 pagnotte.

Proponimenti per 10 gite da farsi nella mia futura vita:
1 gruppo Brenta
2 gruppo Sella
3 altipiani d'Asiago, Padova
4 gruppo Sella Val di Siusi
5 Val Cavallina lago Como e lago Maggiore
6 Torino dintorni Val d’Aosta e Val di Susa
7 Bologna Firenze Pisa Siena Genova Certosa di Pavia
8 Roma Napoli Palermo
9 Venezia Trieste Fiume Grotte di Postumia
10 Marche Abruzzo Molise Assisi Loreto.

Quanti castelli si fanno! Possa soprattutto fare una vita secondo volontà del Signore.

mercoledì 26 febbraio 2014

26 febbraio 1944

Costruzione zaino per me così a poco a poco mi mobilito di tutto: cappuccio, guanti, pantofole, zoccoli, zaino, mutande, maglie, penne stilo e viveri. La fame è molta, eliminate le giunte¹ per tutti, ciò in forma esteriore ma in sostanza vi sono molti dubbi, siamo italiani. Discussioni col buon Pedrini, amante della vita semplice di compagnia, lavori agricoli, manuali, muli, cavalli, mucche ecc. Scritta a Bice una lettera riassuntiva di tutte le precedenti, sono già sei mesi di prigionia. Siamo ridotti in pelle ed ossa e per di più invecchiati fortemente. Speriamo finisca presto. La calvizie fa progressi, continua il freddo. Un anno fa ero a Werchejwka -12 Km. nord di Neschin. Bei ricordi – bionda........

¹ aggiunte di cibo oltre il rancio ordinario

lunedì 24 febbraio 2014

24 febbraio 1944

Corvè coll’acqua trainata col carro botte da noi ufficiali, anche questo ci fan fare i signori tedeschi. Lotta in camerata per rancio e capo camerata. Divento distributore, sarò poi giusto. Speriamolo. Cercherò di accontentar tutti.

24 febbraio 1944

Giornata grigia e fredda, nevischio. Il mese di febbraio è stato tutto rigido. Si è sentito un po' di clima russo, qui però è molto più umido, la Vistola si è completamente gelata e tale si mantiene da 15 giorni, prima non era mai successo. Il giubbotto, i guanti, pantofole, cappuccio il tutto in pelle d'agnello serve ottimamente a difendermi dal freddo. Baratti dal collega Pedrini, si fa un capitale e per di più mangia e fuma a volontà. Di qualcosa usufruisco anch'io, vedi polenta del tipo russo. Ottimi i risotti. Nelle discussioni sempre si parla di cibi... chissà perché?... Quanti bei ricordi e propositi si fanno. Ora tutto è buono, anche la pulizia, vedi bucce di patate nel rancio, questo è poco, ma si mangia anche la verdura alterata. Si raschia il mastello, ogni briciola di pane e granello di zucchero viene raccolto e mangiato.

STORIA DELLA CITTADELLA

Uno sguardo retrospettivo della fortezza di Ivangarad e della sua rimarcabile appendice “Irena”. Dalla primitiva sistemazione fiorì la vita oggi anche qui ordine e pulizia. Noi ricordiamo ancora il 4.8.1915 secondo quanto appare da un rapporto militare poiché la fortezza fu presa dal gruppo di armate Woyrchi. Fin allora il civile sapeva appena dell'esistenza di questa fortezza che nell'anno 1842 era stata costruita nel territorio del villaggio di Madrzyce. Dopo d'allora il nome entrò nella storia della guerra, ma presto svanì la memoria dell'universalità. Dapprima per un quarto di secolo, per alcuni che nella guerra erano stati in quei paraggi ed ora vi erano ritornati prese l'aspetto di un posto di ritrovo, altri la videro per la prima volta dopo averne sentito parlare parecchio. Già Napoleone nel 1812 nel suo viaggio verso la Russia aveva posti gli occhi sul territorio intorno al villaggio di Madrzyce, che a causa dei suoi dintorni paludosi e perché situato alla confluenza di parecchi corsi d'acqua si prestava in modo particolare ad essere fortificato. Questa idea afferrò lo zar Nicola I° e la attuò nel 1842, anno in cui egli lasciò che tutto il paese di Madrzyce con ogni cosa si trasferisse a 2 werte a nord est di Rycica. Secondo i piani del generale ingegner Avreggio nel 1842 furono poste le fondamenta della fortezza che dapprima nacque sulla riva destra della Vistola. Nelle vicinanze della nuova fortezza c'erano i possedimenti del principe Iablonowschi che, a causa della sua partecipazione alla rivolta del 1825 dopo Varacova venne esiliato; pertanto lo zar regalò questi beni a Ivan Taschyenschi suo devoto generale e governatore della Polonia. Questo generale durante la campagna Russo Turca in Asia aveva conquistato Kars e Erzerimm e, nel 1831 durante la rivolta polacca, aveva preso Varsavia, e anche più tardi nel 1849 aveva condotto un esercito russo alla sottomissione degli Ungheresi.
Questa fortezza fu anche denominata secondo il suo nome Ivangorod. Sulla riva destra del fiume Vipro, che sbocca nella Vistola presso la fortezza si stabilì sin dall'inizio una singolare guarnigione. Da ambe le parti della strada che va verso Varsavia e Lublino furono costruite parecchie capanne in legno che servivano come alloggio a donne di dubbia condotta. Il nome di questa guarnigione “Irena” deve pervenire dal nome di una di queste abitanti. Nell'anno 1855 il generale Tadleben promosse un ingrandimento della fortezza così che essa fu in grado di contenere nel suo interno 100.000 uomini. Questo ingrandimento nel 1879 fu completato mediante la costruzione di quattro nuovi grandi forti. Dal tempo i cui Irena consisteva nelle due file di case, sono frattanto trascorsi 100 anni, delle due file di capanne si sono già sostituiti 14 paesi con 21 villaggi che sono raggruppati nel comune di Irena. Dopo la prima guerra mondiale il nome di Ivangorod fu cambiato nel doppio nome di Deblin Irena. Fra le originarie costruzioni in legno da allora non ne furono costruite altre perché in caso di guerra in breve tempo sarebbero state distrutte. Si vedono ora diverse costruzioni in muratura che offrono un insieme accettabile, benché in questi ultimi tre anni diverse siano state colpite. Nell'edificio del borgomastro, si è installato nel 1941 un governatore tedesco che riceve ed emana ordini da Irena. Dapprima la città dovette essere liberata da un grande sudiciume poiché in essa, per la possibilità di guadagno in questi tempi favorevoli, avevano preso stanza parecchi ebrei. Ora la città ha preso un nuovo aspetto, le case tutte hanno una nuova facciata. Nelle piazze, che servivano come deposito di macerie ora sorgono giardini. La piazza del mercato non è ancora stata adattata. Quanto tempo dovremo rimanere nei paraggi? Nell'interno vi è ogni comodità cucine moderne, bagni per truppa, pozzi e lavatoi. Esiste pure una grande chiesa dove si dice celebrò pure Pio XI ancor Vescovo. Da ricordare i martiri della Chiesa Cattolica Uniate (rito) – un terzo di un'ala distrutta.


domenica 23 febbraio 2014

23 febbraio 1944

Il rancio è acqua e per di più molto più acqua delle altre camerate. Grandi discussioni, lotta per cambio camerata, siamo vittoriosi e riusciamo giustamente a mantenere il vecchio Tinelli. Ottime notizie sul fronte russo a quanto pare i signori Tedeschi sono in fuga dal Nord al Sud, ciò è un'ottima cosa. Speriamo che presto si venga ad una decisione, e si ponga fine a tanti guai. Sul fronte italiano niente di speciale, da parecchio son fermi. Inglesi e Americani san ben risparmiare il loro sangue. Che ne va di mezzo è la povera Italia. Bollettino da 20 pagnotte. Parecchie località sgomberate su tutto il fronte Russo e quasi tutta la Germania bombardata in grande stile. Loro che han trascinato il mondo intero nel conflitto almeno la sentano tutti da vicino. Ci han comunicato che siamo soldati del Duce da ormai tre mesi e non han l'autorità di richiamarci alle armi. Ciò dimostra che il governo di Mussolini esiste soltanto per gli interessi dei Tedeschi e non ha nessunissima autorità.
Posta e pacchi per me sono arcaismi, non ci comprendo proprio nulla come funzioni questo caos. Dal Corriere della Sera e dal Giornale di Brescia Repubblicana e da voci costatiamo tangibilmente le tristi condizioni della nostra cara Italia. Come sono trattate le nostre famiglie e come i tedeschi spadroneggiano dappertutto. Verrà un giorno in cui pagheranno tutte le loro malefatte.

sabato 22 febbraio 2014

22 febbraio 1944

Manca da due giorni l'acqua. I tedeschi con tutta la loro organizzazione non sanno fare qualcosa per noi. Tanto siamo dei numeri anche se qualcuno muore nulla importa, uno meno da mantenere e da fargli la guardia. 26 ufficiali da che siamo qua sono passati nel numero di più. Discussioni sulla corvè e giunte¹


¹ È una forma dialettale italianizzata (la zonta), ovvero l'aggiunta di cibo al rancio ordinario

venerdì 21 febbraio 2014

21 febbraio 1944

Sottoscrizione definitiva dei lavoratori. La formula è quanto mai categorica, girano ma ci trattano sempre ugualmente, senza, cioè, badare a ciò che noi eravamo. Noi ci trattano numeri e nient'altro. Il manovale, il contadino, il malgaro li ho fatti a casa mia, non ho vergogna a dirlo, mi vanto e ne sono contentissimo d'averli fatti. Lo farò fare anche ai miei figli, così si abitueranno a tutto e sapranno riflettere meglio su tutto. Coi tedeschi per ora ciò non mi sento di farlo, quando sarò costretto da forze ben maggiori faremo anche questo. Continuano le discussioni col cugino Battista, lo sento molto migliorato ed a vicenda ci solleviamo gli alti e bassi del morale.

giovedì 20 febbraio 2014

20 febbraio 1944

Adunata con gli sgabelli. Anche questo dimostra il concetto e come i tedeschi trattano noi ufficiali di un'altra nazione. Son cruchi e sempre si dimostrano tali e immutabili. Da invidiare il loro carattere in modo inflessibile di fronte a chiunque ed in qualsiasi situazione.
Sono stati educati in un regime rigido si ma ha ottenuto (il suo scopo n.d.r.). Noi in questo siamo la negazione assoluta e quindi è meglio che andiamo a “tacà so de laa sò¹”.


¹ letteralmente, scaldare l'acqua per lavare (o panni o altro). Qui sta a significare il pressapochismo e l'inefficacia dell'educazione italiana

lunedì 17 febbraio 2014

17 febbraio 1944

Adunata di nuovo nel “rell” e conta di verifica come le pecore col marchio così ci buschiamo una bella rinfrescata con la fame che c'è, non c'è male.
Ricevuta una cartolina della Croce Rossa da Maria Guerrini, fidanzata di Pedrini. Non lascerò più l'Italia senza farmi una fidanzata per bene che mi ami e così avrò qualcuno che mi scrive e mi sogna in modo particolare. Con questo non voglio dire che i miei famigliari non mi vogliano bene, tutt'altro, ma avrò un maggior conforto e uno in cui confidare maggiormente ogni mio stato d'animo, triste e allegro e soprattutto su quelli che saranno i miei programmi della mia vita futura.

mercoledì 12 febbraio 2014

12 febbraio 1944

Ricevuta cartolina della Croce Rossa da Bice, quale gioia provo al vedere la sua calligrafia, mi dà la notizia che un'Emilia¹ è apparsa a rallegrare il nuovo nido di Davena. Il desiderio di vederla mi fa agognare ancor più il ritorno.


¹figlia del secondo fratello di Martino, Giuseppe.

lunedì 3 febbraio 2014

3 febbraio 1944

Bagno con disinfezione. I pacchi che sono necessarissimi non arrivano più. Molti ne hanno avuti tre - quattro anche otto, io uno solo, ora anche la posta per me si è fermata di nuovo.
Il cugino Battista¹ coi soci del e del dal triangolo vengono qua al blocco 6° così ci vediamo. Col cugino stabilisco un appuntamento giornaliero delle ore 16,30 così attraverso i reticolati parliamo del nostro bel ed indimenticabile Vezza, della nostra vita passata, presente e futura.
Lo trovo di molto migliorato come idee e carattere. Anche per lui dice la prigionia ha fatto del bene in questo campo. Infatti, qui si sono conosciuti i veri amici e l'egoismo di certe persone, dignità, cameratismo, tutte belle cose ma per gli italiani non esistono, questa è l'educazione fascista.
Il cugino ha avuto un mucchio di posta ed è perfettamente al corrente della situazione della sua famiglia. Piero si trova in provincia di Pola a prestare regolare servizio, mentre Lino è a casa e tranquillamente ha intrapreso l'insegnamento elementare. Disgrazia alla sua figlioletta Augusta². Peregrinazioni del cugino. Fortunati noi che giunti in questa fortezza non ci siam più mossi. Germania, Polonia e Russia le conosco abbastanza da questo lato. Ho così evitato disagi, freddo e maltrattamento da parte dei camerati tedeschi. Chi sa come andranno le cose a casa mia ora, dopo le divisioni con i Leggerini.

¹ Figlio di una sorella della mamma di Martino
² Dal registro dei battesimi e dei defunti della parrocchia di Vezza risulta che il 27 novembre 1943, a Lino nasce una bambina che muore durante il parto, viene battezzata dalla levatrice Ferrari ma ufficialmente non viene assegnato il nome.

sabato 1 febbraio 2014

1 febbraio 1944

Cambio capo camerata a Landini succede Tinelli vecchio Krusgefangenen di quattro mesi dall'altra guerra, suo amico Butani Emiliano.