mercoledì 8 aprile 2015

The end

Il diario finisce qui. Purtroppo niente racconto del ritorno in Italia, nessun ricordo dell'arrivo degli alleati anglo-americani a liberare il campo.
Semplicemente il diario finisce, alla fine del taccuino (in realtà con una pagina bianca), lasciando a noi il compito di raccontare quanto manca della storia.
La storia di Martino continua prima in Germania, dove, liberato il campo da parte degli alleati, e fornito di un pass per il rientro in patria, riceve una forte raccomandazione a non tornare troppo di corsa in patria, visto che il territorio era ancora in stato di guerra.
Si ricorda che tornò in Italia nel mese di luglio, dopo un periodo lunghissimo sotto "mamma naia", e dopo tanti, troppi km sulle gambe, e tanti, troppi giorni in cui non c'era nulla da mangiare.
E dopo qualche anno dei lavori più svariati, dal carpentiere al falegname, lavori fisici, per molte ore al giorno, per arrivare a sera talmente stanchi da crollare a letto e non pensare a quei 7 anni passati lontano da casa, la scelta del lavoro di maestro, l'umiliazione della bocciatura al primo concorso e la passione con cui poi, per tanti anni, ha insegnato a centinaia di bambini del proprio paese, il mettere su famiglia, la gioia dei figli, di un solo nipote conosciuto, e una morte prematura, figlia probabilmente anche di quel periodo, diciamo, non proprio salutare.

Personalmente mi resta una grande esperienza. 30 mesi sono lunghi per una storia da raccontare, non è sempre stato facile tenere alta l'attenzione. Mi ha arricchito rileggere i passi del diario giorno per giorno, mi ha fatto porre l'attenzione su passaggi che mi erano sfuggiti a una lettura continuativa.

Ma la storia di questo diario non finisce qui. Questa è una storia che merita di essere raccontata anche in altre forme e in altri luoghi, che merita una diffusione oltre a quella che ha avuto fino ad ora. Se ne parlerà già venerdì sera, presso il Salone "La Serra di Collebeato" nell'ambito del Festival intercomunale di cinema amatoriale. Ci saranno anche altre iniziative, alcune già in fase di realizzazione, altre semplicemente allo stato di idea, e il blog resterà aperto per segnalarle.

Un grazie intanto a tutti quelli che mi sono stati vicino in questi 30 mesi, che mi hanno incoraggiato, che mi hanno supportato, che mi hanno aiutato. E anche quelli che hanno creduto nella importanza di non dimenticare e che hanno fatto conoscere il diario.

lunedì 6 aprile 2015

6 aprile 1945

Settimana di lavoro raccolta e taglio legna; semina patate. (Tutte piccole conficcate ognuna in terra con le mani intere) grande novità stamane i ragazzi non vengono accettati a scuola ma rimandati a casa e portano la strabiliante notizia che fra due ore i tomi (americani e inglesi) sarebbero qua. Infatti tutto il giorno si son sentiti duelli di panzer e artiglierie anticarro. Sospensione lavoro e la padrona si dà da fare a nasconder roba, patate, rape, salame, lardo e tutta la carne di maiale. Inoltre farina per pane e per minestra in anfore enormi di terra cotta. Al caffè trinchen giunge l’ordine che io e i due polacchi dobbiamo per le 8 di sera presentarsi coi bagagli al campo d’aviazione si prepara ogni cosa ma alle 19:30 contrordine si rimane al proprio posto. In tutto questo movimento c’è chi ride, chi piange, chi al completo passivo. I capi operai girano irrequieti e taciturni. Uno tenta di convincermi che americani e inglesi combattono contro i Russi. Tutta propaganda Tedesca per tener calma la popolazione e così tutti devono subire al massimo i disastri di questa ultra totalitaria guerra. Continua incessante e numerosissimo i passaggio di apparecchi oggi data la vicinanza del fronte pochi bombardieri ma moltissimi caccia (jegher) avuta posta da Gianni, da Gino Fanetti, Tognù Ferruccio e Capitano Manlio.

giovedì 2 aprile 2015

2 aprile 1945

Gianni col soldato Benedini domenica scorsa per venire da me furon presi da sentinelle e punito con ben 3 giorni di prigione. Felici d’averli fatti in compagnia di 9 americani e inglesi caduti dagli apparecchi domenica 25/3. Grandi passaggi d’apparecchi S. Pasqua passata discretamente e con Gianni e soldati italiani; ottima pure per notizie militari gli americani sarebbero nelle vicinanze di Hannover e quindi a 250 km dal fronte Russo presto speriamo si colleghino e così venga la sospirata fine di questa dura vita. La mia padrona l’annuncia nientemeno che fra 15 giorni m’auguro che si avveri. Tutti anche loro cruchi son contenti che finisca presto e pure convintissimi del loro enorme errore d’averla continuata così a lungo. Non so poi perché si ostinino tanto. Con tutte queste puntate hanno il coraggio di imporre a tutti i civili lavoro per costruzione fossati anticarro. Vedi lavori nei dintorni campo d’aviazione in quel di Berrel Winternoss patria e dimora di Gianni. Come clima Pasqua triste. Freddo pioggia e vento. Ricordare l’abbondanza di dolci mangiati in queste feste nulla però di speciale. Gallina spappolata con farina e sempre le immancabili patate.