lunedì 31 marzo 2014

31 marzo 1944

Nebbia e brina al mattino. Bucato, quindi giornata di lavoro. Siamo ufficialmente dichiarati prigionieri di guerra. Quindi dovrebbero migliorare parecchio le nostre condizioni di spirito, d’ambiente e di trattamento. Quanto al mangiare niente in più, solo dovrebbero funzionare meglio i pacchi, e con questi anche la posta attraverso la Croce Rossa così mi collegherò meglio coi miei famigliari. Insistono per la millesima volta sull’adesione lavoro. Ormai sono Kriegsgefangenen e tale resto. Han bisogno di aiuto? LA SMETTANO!
Bollettino da 50 pagnotte. I Russi fan furori, sono entrati in Romania dopo aver volata tutta Bessarabia. Se continuano così raggiungono in poco tempo l’Italia. Il morale si rialza grandemente per tutte queste località sgomberate Pietramajs, Berta e Bortlj, Nicholaiew, Kowel ecc. L’attività aerea continua pure in grande stile, perché non la smettono a provocar rovine, macerie e morti!. Povera umanità a che punto è arrivata. Qualcuno dovrà pur rispondere a Dio da tali misfatti. Ringrazio Iddio che da questo lato sono in una posizione pura e candidissima. Per il mio ritorno continuo ad innamorarmi sempre più della mia Vezza, in tutto e per tutto, programmi nuova vita, sistemazione casa paterna e monti. Anche i cibi umili e modesti ma vezzesi al completo. Stanotte ho sognato polenta e latte alle casere di Val Grande coi cugini Pietro e Battista. Ieri ci hanno dati due ranci, così andrebbe bene, però senza marmellata o grasso e questo speriamo di recuperarlo. Il generale tedesco che doveva visitarci non s’è visto. Per oggi è in programma la visita di una commissione. Vedremo chi è ed a quale scopo è venuto a trovarci. Programmi di grandi proteste per il trattamento infelice che subiamo dai cruchi. Ordinanze, alloggio, viveri, posta, pacchi ecc. Con questo ha termine il 7° mese di prigionia ed il 56° mese di vita naiesca. Ora però la va a pochissimi e poi si muteranno condizioni e vita integrale. La commissione era prettamente tedesca quindi niente di notevole, si è presentata una serie di reclami sul nostro trattamento, dignità, viveri, ecc. vedremo l’esito.

sabato 29 marzo 2014

29 marzo 1944

Tempo splendido primaverile, ma un po’ freschino. Non si può raccogliere ciò che apparecchi inglesi – americani gettano sui campi, i tedeschi dicono sono esplosivi mentre a quanto dicono le voci, gettan viveri. Ne abbiamo un forte bisogno. Giornata di intensissima attività aerea, apparecchi inglesi volano a pochi centinaia di metri da noi. Speriamo siano apportatrici di buone notizie e presto vengano a darci la tanto sospirata libertà e tranquillità che ci avvicini anche materialmente ai nostri cari, alle nostre case, paesi, città e patria, amatissimi tutti. Il rancio è di cortecce di verdura e torsoli di cavolo triturati, non sa proprio di nulla. Comunque tiriamo avanti, basta aver fede retta e continua e tutto presto volgerà al meglio. Stò leggendo “La piccola donna della grande casa” ambiente inglese/americano. Interessante, ma poco di buono dal lato morale.
Sembrano che i pacchi siano vicini, per Pasqua avremo qualcosa, anche posta e migliori e più certe notizie. I Russi fan furori, sono in Romania.

venerdì 28 marzo 2014

28 marzo 1944

202° giorno di prigionia.

Continua la solita vita da Kriegsgefangenen con le solite discussioni per giunte e per sistemi di distribuzione rancio. Tutti partono da uno spiccatissimo egoismo personale e nessuno sa essere uomo. Vecchi e giovani si danno al ricettario dei vari cibi speciali di tutte le regioni. Non intendo stuzzicare ancor di più l’appetito e rendere ancora più triste e dura con dolci ricordi e desideri questa già dura vita. Mi prometto, anzi di tenermi, quando tornerò nella mia amata Vezza, ai cibi usuali e più comuni di questo paese, ma che siano prettamente regionali. Mi sono provato ad elencarli, ne ho tratti n. 50 sono ultra sufficienti per varietà e soprattutto non esigono tante accortezze e sono sanissimi e nutrientissimi.

giovedì 27 marzo 2014

27 marzo 1943

Ieri sera sono arrivati altri 300 ufficiali da Deblin, erano al 3° blocco, peccato che non sia giunto mio cugino, ci saremmo fatti tanta buona compagnia! Porta voci buone, è accertato per l’Ungheria, l’hanno letto sui giornali tedeschi. Dicono anche che la Finlandia abbia fatto l’armistizio. Pacchi, vedremo se sarà vero dei vagoni giunti, così se mi arriverà qualcosa potrò fare una discreta Pasqua. Il colpevole del furto è il Capitano Marini. Stamani l’hanno cresimato¹ fortemente, è necessaria una lezione, purché sappia trarne utile, soprattutto per l’educazione dei suoi figli, che si ricordi della vergogna di cui si è coperto qui fra noi. Bazza dice che per S. Vigilio sarà a casa a far la sbronza (26 giugno), mi sembra un po’ troppo presto, senza essere pessimista. Comunque S. Giuseppe a Deblin non l’abbiamo fatto, speriamo che indovini anche questa volta. Certo che più sentori sono sensibili e non san più nasconderli nemmeno loro, i signori cruchi. Vedremo come avverrà la fine, un anno fa ero in contumacia a Tarvisio. Ricordare Zacchi Dom.,capitano Negri di Tirano, Marini Carlo di Provaglio d’Iseo. Che belle scorpacciate e soprattutto bevute d’ottimo vino, verdura, frutta. Ci ritorneremo e presto. Continuazione progetti di lavori e sistemazione dei vari fondi. Niente lusso ma soprattutto cose pratiche, robuste e necessarie per il benessere spirituale, fisico e salute. Bagno a gran velocità, così curiamo almeno la salute preventiva con la pulizia del corpo.


¹ è stato picchiato fortemente. Il termine deriva dal rito della Cresima. Il Vescovo infatti dopo aver unto la fronte del cresimando con l'olio santo, gli dà un piccolo schiaffo.

mercoledì 26 marzo 2014

26 marzo 1944

Domenica di passione – senza S. Messa perché i cruchi non ci hanno lasciato nemmeno un cappellano, speriamo di averlo per domenica prossima delle Palme o almeno per la S. Pasqua. Voci ottime del bollettino. Sembra che Leopoli sia Russa e sia vero il fatto dell’occupazione dell’Ungheria da parte dei cruchi. Così avremo con noi internati pure gli Ungheresi.

Ieri ci hanno dato solo una sboba e la razione di pane, niente margarina o marmellata. Continuano così a peggiorare le condizioni fisiche e morali. Giornata di programmi e progetti per le varie nostre località: Desert, Valgeru, Naal, Bagnolo. Quanti programmi si fanno ora che non so come ingannare il tempo. Vedremo fra cinquant’anni, se sarò ancora vivo, cosa sarò stato capace di realizzare. Psicologia umana. Qui rubano a più non posso viveri. A che punto siamo mai ridotti, quale dignità! E dire che siamo la parte eletta di un popolo civile fra i civili. In tre giorni sono spariti due pacchi di viveri. I nostri a casa fan tanti sacrifici e chi sa quanto pagheranno la roba col regime scorso e la ricerca che c’è ora e poi giunti a portare un po’ di luce fra tanta tristezza e oscurità far tale fine!

E’ pur vero che la fame è molta ma la nostra nobiltà, dignità contro tali cose, grida vendetta atroce. Vogliamo essere anche cattolici cristiani, come deve fare Iddio ad esaudire le nostre preghiere e concederci la tanta spirata pace fissata nella giustizia e nella carità, quando fra noi esistono individui tali che colpiscono direttamente le leggi più naturali ed umane? E colpisce ancora più il fatto che tale atto è stato compiuto non da un giovane ventenne che non ha ancora completata la sua formazione di carattere e di uomo, ma da uno inescusabile, è un capitano di circa 35 anni. Nessuna scusa vale quindi. Bisogna accettare ed accusare pienamente il fatto compiuto! Bisogna aver vergogna anche dei tedeschi stessi. Sarà pure forte la fame, ma qui si dimostra anche quanto debole sia l’uomo che non sa sopportare al completo alcun sacrificio.

martedì 25 marzo 2014

25 marzo 1944

Giornata splendida di sole primaverile. Rip.ne valigia Ten. De Stefani Ercole, anche stanotte allarme. Tirem innanc. Speriamo di poter essere a casa almeno per la vendemmia.

lunedì 24 marzo 2014

24 marzo 1944

Freddo rigido – notte d’allarme. Ottime notizie di guerra. Si combatte nei sobborghi di Roma

Nikolaiew sgomberata sono a 80 km. a ovest di Ternopil. Voci che l’Ungheria abbia deposte le armi e che i tedeschi l’abbiano occupata con la forza. Se va avanti così un giorno non lontano dovranno occupare anche se stessi. Il comandante del campo mi richiama all’ordine perché non cammino al passo di marcia. Ne ho abbastanza di naia, è ora di finirla!

Speriamo di poter presto andare alla mia Vezza. Stanno rinforzando i reticolati, sembra sappiano le mie intenzioni di fuggire. La bussola c’è, ora si cercano carte geografiche e speriamo arrivino pacchi per fornirci i viveri necessarissimi per questo. Per la posta non è ancora fissato nulla, chi sa quanto riusciremo a comunicare con i nostri cari. Ed anche per i pacchi... Speriamo intervenga Iddio a migliorare un po’ le nostre condizioni. Non ci si può muovere ed abbiamo bisogno di pulizia. Il pacco è ormai ultimato, a quanto il terzo? La nuova sede è Stamlager 6 C. Wesuwe. Con l’unico rancio giornaliero la va malissimo.

domenica 23 marzo 2014

23 marzo 1944

Notte d’allarmi, passano un numero enorme di apparecchi inglesi, vedremo l’esito, nevischi e freddo, questo clima mi piace perché mi ricorda il mio Vezza.
Riprendo la normale vita di Kriegsgefangenen: diario, preghiera col mio libro e lavori di cucito. Quale differenza fra la nostra vita e quella borghese vista se pur per breve l’altro giorno. Donne, contadini che attendono ai loro lavori campestri, vita del villaggio, gente che arriva e parte dalle stazioni.

Quanti mesi dovremo ancora vivere rinchiusi nei reticolati. Tenteremo di fuggire se la fortuna ci assisterà, via Olanda, Belgio, Francia, Italia e Vezza, è l’unica sicura da quanto precisato. Vedremo come andrà, speriamo di poter superare in fretta le prime due nazioni e di trovare chi ci aiuta ed assiste nel nostro viaggio. La meta è dura, ma tanto maggiore sarà la gioia se riusciremo nel nostro intento. Ricevuta una cartolina dalla Croce Rossa da Giovannina¹, mi parla della nuova Emilia²; che questo angelo del cielo mi aiuti a tornare al paesello natio.
Due corte da Bice, una recentissima, così ho notizie fresche e più che conta tutti stan bene. Ricevuta anche una cartolina dalle sorelle Gregorini, tutti bene, meno Magda ammalata da quattro mesi. Sta anch’essa soffrendo un po’ di prigionia. Quale sarà la migliore? Io faccio una vitaccia, soffro la fame, ma ho la salute. Lei avrà ogni assistenza e cura nell’ambiente familiare, ma non sarà certo allegra. Non saprei proprio scegliere fra le due. Speriamo che Iddio ci aiuti per il meglio e presto la vita riunendoci, magari nel nostro bel Vezza e così ricostituirsi girovagandone i bei dintorni Val Grande - Plazza - Aviolo – Adamello – Mortirolo, con infine in una lunga gita in bicicletta verso le Dolomiti, preferirei il gruppo Sella.


¹Moglie del fratello Giuseppe
²Figlia di Giuseppe e di Giovannina

sabato 22 marzo 2014

22 marzo 1944

Notte d’allarme. Siamo proprio sulla linea Londra – Berlino. Così ci vediamo il passaggio di più squadriglie d’aerei. Corre voce che saremo dichiarati prigionieri di guerra.

venerdì 21 marzo 2014

21 marzo 1944

Primo giorno di primavera. Qui però fa ancora un freddo piuttosto rigido. Nevischio portato dal vento dice di essere ancora in pieno inverno.

Qui ottima cosa è l’acqua tipo “reguc”¹, almeno da questo lato siamo fortunati, fresca limpida abbondante. Tutta la giornata traffico per la sistemazione del posto e pulizia personale trascurata nei giorni di viaggio. Qui contrariamente al previsto troviamo i lavoratori Bianchini, Felappi, Tomaselli, Cattolica ecc.

Il posto è discreto, basta sapersi arrangiare, mi sistemo col buon Bazzanella e con Giordano. Siamo però come i bachi da seta, strettissimi. Le nostre guardie sono tutti feriti di guerra, zoppi, con arti di legno, senza un occhio ecc. Non sanno contare. Contano in 10 - o - 12 ed infine il capitano. Ci trattano con fare orrendo. Le adunate due al giorno, durano circa un’ora e più. Rancio uno solo al giorno, tè due volte mattino e sera, pane gr. 310, marmellata discreta gr. 100. Fortuna che per ora esistono ancora un po’ di residui del pacco e durante il viaggio ho risparmiato pane a causa della colica che ora è fortunatamente terminata.


¹località in Val Grande di Vezza d'Oglio

giovedì 20 marzo 2014

20 marzo 1944

Ore 13 – Arrivo alla nuova sede – son baracche poste in mezzo alle torbiere immense, esposte a tutti i venti, che sono fortissimi e rendono la temperatura piuttosto rigida e variabilissimo il tempo. Immediatamente rivista personale e bagaglio. Tanto per cambiare mi portano via il telo da tenda. Entro nella terza baracca, è di tipo stablac, ma siamo strettissimi, 192 per camerata, saremmo già troppi in 100. Corsa alle assicelle (non più di sette) ed ai pagliericci. Gli imbranati restano, secondo il solito, senza e devono così dormire per terra o a qualche modo.

20 marzo 1944

lunedì – ore 4 arrivo a Meppen alle 5 sappiamo che siamo a meta prefissa. Gr. 500 di pane. Salame gr. 100. Ci scaricano versiamo le coperte e ci preparano incolonnati per far ben 15 km. di strada a piedi per raggiungere lo Stammlager a noi destinato. Sappiamo che nella zona ce ne sono parecchi e che qui verranno tutti quelli che sono in Polonia. Discreto paese tipo cruco gente ostile a noi. Ci incamminiamo a piedi attraversiamo il villaggio di Versen prettamente agricolo e caratteristico. Si prosegue con un maresciallo e soldati che ci trattano malissimo (con bastone e calci).

mercoledì 19 marzo 2014

19 marzo 1944

ore 16 arrivo a Helmstett segni di discreti bombardamenti aerei e per tutta la serata in ogni paese o città vediamo le impronte. Ci somministrano una discreta sbobba di semolino e orzo. Si prosegue lentamente e nella notte sentiamo vari allarmi aerei.

19 marzo 1944

Ore 13,40 Magdeburgo si cammina sempre verso nord-ovest ed è ormai certa la destinazione predetta. Ci danno pane gr. 500 e specie di mortadella gr. 100

19 marzo 1944

ore 8,20 scendiamo per i nostri bisogni, anche questi si devono fare a comando ed una sola volta al giorno. La mia colica per grazia di Dio va diminuendo.

19 marzo 1944


S. Giuseppe come lo passiamo in viaggio coi reticolati perfino sui finestrini del vagone e per di più la mia colica continua. Di notte abbiamo passato Breslavia si prende così direzione di nord-ovest. Sembra proprio che si vada verso i confini dell’Olanda e precisamente a Meppen.
Ore 7,45 Falkemberg

martedì 18 marzo 2014

18 marzo 1944

Ore 16 – distribuzione pane gr. 500 e specie di mortadella gr. 100 e per oggi basta, ci dicono. Altro che sbobba calda. Così la mia colica continua a disturbarmi fortemente e faccio un viaggio infernale, son ridotto ad uno straccio, non so nemmeno reggermi in piedi.

18 marzo 1944

Ore 12,20 arrivo a Kattowic, così comprendiamo che abbiamo preso la direzione di ovest, chissà dove ci porteranno; inutile chiedere ai nostri accompagnatori sono incorruttibili da questo lato...

18 marzo 1944

Mattino freddo e rigido con brina e neve, prima di poter scendere per liberarmi dai miei dolori colici ci vuol parecchio a convincere il cruco, ha paura che si scappi. Ore 7,15 ci danno tè e 400 gr di pane. Così ci scaldiamo lo stomaco, fortuna che per i miei disturbi non ho fame.

lunedì 17 marzo 2014

17 marzo 1944

Ore 18,15 partenza per destinazione ignota dato che tutto è buio. Un anno fa arrivavo a Tarvisio reduce dal fronte Russo, c’è un po’ di differenza. Passo un’orrenda notte per una forte colica.

17 marzo 1944

ore 14 sbobba di semolino e orzo; carico e piombatura con lucchetto sul vagone in 34, abbiamo con noi una cassa per i bisogni personali.

17 marzo 1944

ore 8 rivisita scrupolosa, ci spogliano nudi, comunque va bene al vecio

17 marzo 1944

Ore 7,10 usciti dal blocco, dopo aver salutato per l’ultima volta il cugino Battista. Nevischio e freddo, versamento corredo avuto da loro.

sabato 15 marzo 2014

15 marzo 1944

Versamento bagaglio, si può portare con noi solo gavetta, cucchiaio, borraccia, viveri secco kg. 1, tabacco 100 gr. Orologio, portafoglio, sapone, asciugatoio, pantofole, carta igienica, 1 scatola cerini, carte da gioco, 1 libro.

venerdì 14 marzo 2014

14 marzo 1944

Ricevuto finalmente il secondo pacco, è stato spedito il 19/2 da Vezza, ottimo kg. 2 di pane, kg. 2,5 di formaggio, kg. 0,400 di salame, meglio di così purché arrivassero regolarmente. Siamo destinati a partire sembra verso i confini della Danimarca io viaggerò sul 10° vagone in 34. Mangiatona con il resto del pacco mio e di Bazzanella.

giovedì 13 marzo 2014

13 marzo 1944

Ricordo tre anni fa, sbarcavo a Durazzo – Albania. L’anno scorso partivo da Slabin per il rientro in Italia glorioso e trionfante.
Partenza dei sotto tenenti, mi separo dal buon Pedrini che alla partenza si dimentica l’orologio, faccio l’impossibile, ma l’onestà non esiste... Arrivata una cartolina dalla Croce Rossa e annunciato un pacco, sono quindi contentissimo e allegro anzitutto perché a casa tutti stan bene e poi c’è anche il sospirato pacco............
Budino riuscito ottimamente fatto dal sottoscritto. Mangiata col pacco del buon Bazzanella. Oggi ho fatto ancora una volta la corvè.

mercoledì 12 marzo 2014

12 marzo 1944

Domenica, nevischio forte. L’inverno quest’anno è in ritardo e si divora la primavera.

Scelta dei sottotenenti per la partenza. Pedrini e combriccola se ne vanno, seguiremo a ruota noi tenenti. Nella notte tre (della penna naturalmente) tentano di scappare riescono ad uscire dalla cittadella e fuori non li pescano. Ne seguono per noi ben tre adunate in una sola mattinata. I cruchi vogliono essere certissimi di tutto. Maresciallo che non si fida del Capitano cruco e va in infermeria per vedere due sottotenenti che sono svenuti mentre attendevano in cortile al freddo, al fango e neve.

Continuo a rimanere senza posta e senza pacco, sebbene ne arrivino moltissimi e da tutti i luoghi. Comunque tiriamo avanti in società con Bazza con le bietole fornite dal buon Pedrini e combricola. Con questi mangio un’ottima polenta fatta con beline¹, farina bianca e zucchero, con la giunta di contorno di marmellata. Ottimi commerci con le bietole da parte della combricola. Non si sa quale sia la nostra destinazione. Parlano di confini dell’Olanda o della Danimarca. C’è anche un buon numero che si illude, sperando di essere portati in un campo di concentramento in Italia. Io sarei contentissimo di andare anche solo in Austria.

Comunque speriamo di fare un discreto passo in vicinanza ai nostri focolari domestici. I Russi battono forte e avanzano in più punti, specie sul fiume Buk al centro. In Italia niente, Inglesi e Americani fan la guerra come uno sport. Nel pomeriggio adunata nel “rell” (campo sportivo) e conta come le pecore.



¹ castagne secche

sabato 8 marzo 2014

8 marzo 1944


Terminato il 6° mese di prigionia, quanti ne dovremo fare ancora sotto i cruchi.
Speriamo vada a pochi. Rancio per duemila ufficiali con una botte di carote cotte, sale del peso di kg. 100 – due cucchiai a testa e ¼ di brodo. A mezzo del buon Pedrini mi cavo la fame con le rape da bietola e un po’ di sale. Le mascelle sono stanche e lo stomaco reclama. Arriva un vagone da 1238 pacchi smistati 500, per me nulla. Speriamo nel resto. Voci certe di trasferimento, domani partono i lavoratori, dal nostro blocco più di trecento. Presto partiremo anche noi. Spero di rimanere con “bacicia” Pedrini e Bazzanella, così la prigionia sarà molto meno dura, avremo un po’ di diversivo e ricordi ci saranno.

Nuova perquisizione di bagaglio e personale ci portano via tutto. Durante il viaggio non ci lasciano nulla, nemmeno le nostre piccole cose; solo una bacinella, un asciugatoio, un pezzo di sapone, nulla in più, niente nemmeno i temperini piccoli o altro oggetto da pulizia, niente portafogli, nulla insomma. Speriamo che vada discretamente lo stesso. Qui si tira avanti, con la speranza e la pazienza ringraziamo Iddio. Da Lui solo abbiamo misericordia e ogni bene.

Memorande partite a scopa e marianna con Baza.

mercoledì 5 marzo 2014

5 marzo 1944

Trovo il quasi paiso di Villa di Pontedilegno Rotola Vittorio. Lui ha avuto due pacchi e più posta. Speriamo che un giorno o l’altro si metta anche a funzionare per me. Giornate primaverili sebbene ancora un po’ freschine. Voci vaghe di trasferimento.

martedì 4 marzo 2014

4 marzo 1944

Adunata con sgabelli, bacinelle e cucchiai. Impressionante il ritiro di ognuno di bacinelle e soprattutto degli sgabelli. Conta dei lettini, pagliericci traversini ecc. Intanto noi prendiamo il fresco, tanto le nostre forze sono ultra preparate a tutto. Marmellata di acqua e null’altro, “tirem innanc”, spezzatino di patate, frattaglie, pancia e teste. Arrivano moltissimi pacchi della Croce Rossa di Milano, per me niente; la posta pure abbonda, per me niente.

domenica 2 marzo 2014

2 marzo 1943


Continuo la solita vita di prigioniero con una fame che non ha paragone. Offriamo le nostre sofferenze al Signore che per la S. Pasqua faccia risorgere in me un puro senso di fede, speranza e carità cristiana. Inizio libro “L’uomo questo sconosciuto” buoni concetti anzitutto sull’orientamento moderno dell’uomo. Questo ha abbandonato il proprio io per curare tutto quello che è esteriorità (vedi scienze fisiche, chimiche e pratiche)

sabato 1 marzo 2014