martedì 30 dicembre 2014

30 dicembre 1944

Anche oggi si sente la stanchezza per una fascina di legna, poveri noi se non finisce presto, almeno arrivassero pacchi. Altrimenti bisognerà cedere e per salvare almeno la salute aderire al lavoro. Che la provvidenza Divina provveda per il meglio. Giunti altri 20 ufficiali da Sant Bostel e con essi il buon Bergomi da Castrezzato. Pessimismo anche a S. Bostel. Pedrini sta bene ciò mi conforta, almeno lui ha passato un Natale discreto speriamo che il prossimo sia di molto migliore e soprattutto intorno alla pace del focolare domestico. Oggi giornata di neve ma rabbia più che altro e quindi rigidissima. Anche il 44 sta samando¹ campana rotta meglio non pensare a questo anno per noi è stato proprio un nulla. Siam solo invecchiati (almeno lo fossimo di un solo anno) e non siam stati che dei numeri e preoccupazioni e carico per le nostre famiglie.

¹termine dialettale che letteralmente significa fuggire, qui sta per finire.

lunedì 29 dicembre 2014

29 dicembre 1944

Giornate rigide ma con sole mi richiamano il clima di Vezza. Gita al bosco con raccolta di legna così ci scalderemo un po’ poiché i cruchi ce ne dan ben poca. Quanti bei ricordi ci risveglia la mancanza dei reticolati ed il girovagare raccogliendo legna un po’ soli per il bosco! … Abbiam potuto constatare quanto siam deboli poiché per una fascina di medio peso siam rientrati stanchi morti e appena ce l’abbiam fatta.

venerdì 26 dicembre 2014

26 dicembre 1944

Inviata una lettera a casa così mi son unito un po’ più tangibilmente oltreché con la preghiera anche a tutti i miei famigliari indistintamente. Visitati tutti i presepi costruiti dai colleghi ufficiali del campo. Veri capolavori caratteristici sia come presepi per se stessi che come carattere d’ambiente in cui siamo. Si son fatti miracoli poiché mezzi non sono a nostra disposizione che buona volontà ed arte innata del popolo italiano. È vero che non bisogna aver nulla per creare dei capolavori. Se ogni comodità fosse stata a nostra disposizione certe soggettività e raffinatezze non si sarebbero certamente raggiunte. Ce ne sono di tutti i tipi e ricordare quello caratteristico del Gefangenen, quello caratteristico orientale, lo sfondo di un terzo senza contare le raffinatezze raggiunte negli altri a carattere normale. Un’infinità di statue e immagini in terra normale che han superato di molto lo scopo prefisso sia in tema di soggetto tentato che come perfezione per se stesse. Speriamo che il Messia accolga tutte queste nostre preghiere e sia datore della pace da noi tutti tanto auspicata. E per me in particolare dia alla nostra famiglia quel calore intimo di focolare domestico che può sorgere solo da umiltà e carità cristiana.

mercoledì 24 dicembre 2014

24 dicembre 1944

Vigilia S. Natale. Ricordi dei digiuni e delle belle mangiate di casonsei qui è stato ben più magro. Ottimo però il morale e benissimo come ricorrenza religiosa. Messa solenne e S. Comunione alle 17 affollatissima e ben riuscita. S. Natale sbobba omnibus, riso, pane, pasta, fagioli, castagne, ceci e fiocchi d’avena, carne. I cruchi non ci han dato proprio nulla. Noi la sera di Natale abbiamo fatto un discreto pranzo. Antipasto 1 fettina di pane e 1 di salame con un po’ di estratto di carne. Un ottimo risotto con patate ben condito grazie alla cinghia di margarina di 1 settimana e al buon salame di Ferruccio. Dolce con ½ kg di pane 3 razioni di margarina, 6 di zucchero e 6 di marmellata. Il tutto con un buon te e anche caffè offerto da De Maria, con la fisarmonica anche la serata è terminata con una certa allegria non pensando al freddo e al soffitto ghiacciato letteralmente. Smarrita la mia penna stilografica guadagnata col lavoro d’ago in quel di Dobbin.

martedì 23 dicembre 2014

23 dicembre 1944

Il S. Natale si avvicina a grandi passi, nulla d’invariato nella nostra vita. Fa un freddo cane in queste stalle tipo stalloni di Reguc¹. Niente posta e niente pacchi così anche dal lato mangereccio anche il Natale 1944 sarà triste. Auguriamoci che sia l’ultimo. Spiritualmente abbiamo la possibilità di passarlo bene i cappellani fan di tutto e miracoli nelle condizioni fisiche in cui si trovano e la limitazione dei mezzi.

¹Malga della Val Grande di Vezza d'Oglio tradizionale alpeggio della famiglia di Martino.

venerdì 19 dicembre 2014

19 dicembre 1944

Continua l’offensiva del lavoro, Bazzanella vien impiegato all’ufficio collocamento lavoro e a mezzo suo speriamo di poter tutti rimandare per sempre la nostra partenza. Noi 6, Nicoli ed anche Bettani e Morandini. Comportamento di quest’ultimo nei riguardi di Bettani. Giornate grigie, fame enorme. Sbobbe di rape ed il pane ridotto a 210 g. a testa per un po’ di farina che appena appena si sente che c’è nel rancio. Inviata ieri una cartolina a Giuseppe. Quando avremo posta e pacchi. Serata nera d’ieri sera per fame. Che serva come sconto dei miei peccati e per una sollecita fine della guerra. Riparo cappello, guanti, faccio pantofole a Nicoli. Propositi d’andar insieme a Pedrini da Salan a sfruttarlo, deve essere un riccone ci farem delle buone mangiate e bevute in memoria della fame che ora stiamo soffrendo. Ogni giorno partono aliquote più o meno grosse d’aderenti al lavoro. La fame ed il freddo van convincendoci tutti. D’altronde continuar così la salute ne va di mezzo se non arriveranno pacchi anche noi dovremo piegarci alla dura volontà cruca. Ma finirà e presto! ....

mercoledì 17 dicembre 2014

17 dicembre 1944

S. Messa nella suggestiva cappella da Krigsgefangenen con lampadari sorretti e fatti con reticolati. Ottimo presepio in fango. Peccato che l’artista abbia dovuto partire per il lavoro così l’opera rimane incompiuta.

lunedì 15 dicembre 2014

15 dicembre 1944

Sistemazione ed orientamento nel nuovo campo clima molto più rigido e secco. Locali freddissimi. Ottengo coperte 2, 1 cucchiaio e una terrina. Trovo vecchi amici: Aprili (sorteggiato già per il lavoro), Belleri, Bettani, Morandini, Bazzanella, Luppi, Ghisletti, Gemelli, Tranquillini, Loda, Manzoni ecc. ecc. Graditissimo fra tutti il buon Nicoli. Da lui so la vita e decisione del Capitano Buttura. Mi spiace poiché fino ad ora la compagnia era rimasta intatta. Nicoli mi racconta del pessimo trattamento avuto dai cruchi per convincerlo ad aderire al lavoro. Ma la sua fede l’ha sempre sorretto e guidato al meglio. Vorrei avere e godere di una fede religiosa come la sua. Avere una coscienza scrupolosa come la sua. Quanta devozione e sincerità d’animo verso Dio! .... Conoscenza col fratello di Salan. Tutti i campi son diversi per abitudini e regolamento. Qui alla sera dopo le 4 e ½ non si può uscir di Baracca così dato il freddo non si fa che star accovacciati nel letto (se tale può essere chiamato). I nostri locali di soggiorno diurno richiamano un po’ alla mente le casere delle nostre malghe di Val Grande ma son molto peggiori. Piove dal tetto fumo infernale e freddo. Mi busco così un fortissimo raffreddore come non mai da parecchio tempo. Qui altra novità è in pieno atto l’offensiva per il lavoro. Che Iddio mi guidi per il meglio nelle mie decisioni. Ricordare in merito la scrupolosità di coscienza del buon Nicoli detto nebbia.

sabato 13 dicembre 2014

13 dicembre 1944

Dopo essere stata annunciata la partenza per Wissendorf di altri 800 ufficiali purtroppo si è avverato e nei primi 200 son stati sorteggiati Gianni e Garattini. Comportamento di Gianni nei riguardi di Ferruccio. Si riesce a partir tutti assieme e lascio così un’altra volta il buon Pedrini Angiolino sempre fedele fino all’ultimo momento (veramente lo posso classificare il mio unico amico). Al mattino di S. Lucia 1944 si lascia così la Baracca 57 interno 6 col buon Bergomi di Castrezzato e dopo esser stati derubati da tutte le nostre coperte si fan ben 12 km in due sole tappe a piedi e con zaino in spalla. Fortuna che avevamo un po’ di gallette poiché nulla ci vien dato. Giunti a Bremenvörde ore 13 meno 25 si vien immediatamente caricati su carri bestiame, naturalmente meglio non potevamo essere trattati. 43 ogni vagone. Il nostro al colmo dei colmi è tutto scassato e foracchiato. Ore 13.05 si parte attaccati a un treno passeggeri. Si spera di arrivare in serata poiché le brocche¹ son molte e la fame aumenta sempre più. Alle 15.15 ci dicono che fra 20 minuti si arriverà alla distribuzione viveri e dopo pochi minuti di treno si giunge a destinazione. Contrariamente al previsto ci vengon dati i viveri ma si deve passare la notte sul vagone. Unico vantaggio avuto è che non ci si è sparsi così l’aria era un po’ meno forte. Ammassati uno sull’altro. Si ricorda i trasporti in Siberia di “Noi vivi”² da parte dei Rossi della Russia. Ogni tanto ci si chiama e si discorre del più e del meno per eludere il freddo. Al mattino si divide un po’ di marmellata e dopo 10 minuti di treno si arriva a destinazione, si scarica e ci si avvia al campo. Per strada incontro il mio Capitano Bottura che parte volontario per il lavoro. Lo trovo molto dimagrito e non faccio in tempo che ad abbracciarlo e salutarlo. Ore 8 e ¾ si giunge al campo con una gentilezza da sfottitore (prego signori vogliano entrare?! …). Si sta nel precampo tutto il giorno a batter brocche solo verso le 5 di sera dopo una scrupolosa perquisizione si entra nel campo. Ci sistemiamo alla meglio alla Baracca 13 stube 4, altra notte di brocche per mancanza di coperte rubate in quel di Sant Bostel.

¹brocche: termine dialettale che significa avere freddo, battere i denti per il freddo.
²dovrebbe essere un film anticomunista prodotto da cinecittà. Riferimento trovato qui

domenica 7 dicembre 2014

7 dicembre 1944

Vigilia della S. S. Immacolata bei ricordi delle feste nei collegi, in compenso i cruchi son riusciti a darci i g. 800 (circa) di zucchero di arretrato così anche dal lato viveri si sta un pochino meglio. In che misere condizioni siamo mai ridotti?! … Basta un minimo per rallegrarci ed il corpo stesso lo sente! Avuta ieri una lettera a di Bortolo in data 18/8 un po’ vecchia ma mi conferma che stan tutti bene ed è molto. In più i raccolti sono stati buoni quindi il tutto ne avrà un vantaggio. Ringraziamo Iddio che ci abbia assistiti almeno da questo lato. Con la posta da casa subito si innalza anche il morale. “Meglio oprando obliar che indagarlo questo enorme mister dell’universo”¹ È la beata certezza dei semplici, con la scienza nasce la critica, e la critica è una grande dubitatrice. Cercheremo sempre la vita semplice e con essa vivremo tranquilli e pacifici, tale impronta di semplicità la daremo anche ai nostri figli. Solo così si può condurre una vita allegra e confortante. Col dubbio non ne viene che tristezza, infelicità, tormento e conseguente pena, dolore.


¹ G. Carducci, Idillio Maremmano

venerdì 5 dicembre 2014

5 dicembre 1944

Bagno e disinfestazione ieri ben organizzato. Era ora dopo ben 3 mesi che non ci si lavava più con acqua calda. Tragedie in merito a questa. Tempo sempre pessimo. Cortile infangatissimo si tira avanti discretamente con la legna della cantina. Lunghe discussioni un giorno in più od in meno? … dopo ben due ore nulla si è concluso. Ricordare i concetti sballati, a mio modo di vedere, di De Rosa e Galletti. Non so come non si possa ammettere un Dio ed un futuro. Se così fosse avrei anche il coraggio di togliermi questa vita tanto triste e travagliata che si tira avanti proprio a strascico. Partiti altri 200 ufficiali per Wissendorf. Dicono che ne debbano partire altri 1000 in tal caso cambieremo di nuovo campo. Ma vorrà anche finire!............

mercoledì 3 dicembre 2014

3 dicembre 1944

Passato anche il mese dei morti. Natale si avvicina a grandi passi. Le giornate trascorrono alquanto monotone tristi sia per il tempo sempre piovoso e freddo che per la mancanza di posta e pacchi. Ogni illusione di una presta fine di tale vita va esaurendosi e ogni data viene a malincuore rimandata di gran lunga. Non si vuol essere pessimisti ma l’ottimismo assume un sepolcrale silenzio. Vari discorsi pel prossimo Natale si prevede di passarlo come quello di Deblin. Almeno arrivasse qualche pacco! … Ma ogni speranza va man mano esaurendosi con le più amare delusioni similmente alla fine della guerra. I nervi son sempre più tesi e non si sa proprio come fare a contenersi. Solo quando si è scottati ci si ricorda dei propositi e proponimenti fatti. Come siam mai miseri noi mortali. Siam proprio tutti maramai nei propositi ed abbiamo il coraggio di lamentarsi con Dio.