mercoledì 12 marzo 2014

12 marzo 1944

Domenica, nevischio forte. L’inverno quest’anno è in ritardo e si divora la primavera.

Scelta dei sottotenenti per la partenza. Pedrini e combriccola se ne vanno, seguiremo a ruota noi tenenti. Nella notte tre (della penna naturalmente) tentano di scappare riescono ad uscire dalla cittadella e fuori non li pescano. Ne seguono per noi ben tre adunate in una sola mattinata. I cruchi vogliono essere certissimi di tutto. Maresciallo che non si fida del Capitano cruco e va in infermeria per vedere due sottotenenti che sono svenuti mentre attendevano in cortile al freddo, al fango e neve.

Continuo a rimanere senza posta e senza pacco, sebbene ne arrivino moltissimi e da tutti i luoghi. Comunque tiriamo avanti in società con Bazza con le bietole fornite dal buon Pedrini e combricola. Con questi mangio un’ottima polenta fatta con beline¹, farina bianca e zucchero, con la giunta di contorno di marmellata. Ottimi commerci con le bietole da parte della combricola. Non si sa quale sia la nostra destinazione. Parlano di confini dell’Olanda o della Danimarca. C’è anche un buon numero che si illude, sperando di essere portati in un campo di concentramento in Italia. Io sarei contentissimo di andare anche solo in Austria.

Comunque speriamo di fare un discreto passo in vicinanza ai nostri focolari domestici. I Russi battono forte e avanzano in più punti, specie sul fiume Buk al centro. In Italia niente, Inglesi e Americani fan la guerra come uno sport. Nel pomeriggio adunata nel “rell” (campo sportivo) e conta come le pecore.



¹ castagne secche

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