domenica 23 marzo 2014

23 marzo 1944

Notte d’allarmi, passano un numero enorme di apparecchi inglesi, vedremo l’esito, nevischi e freddo, questo clima mi piace perché mi ricorda il mio Vezza.
Riprendo la normale vita di Kriegsgefangenen: diario, preghiera col mio libro e lavori di cucito. Quale differenza fra la nostra vita e quella borghese vista se pur per breve l’altro giorno. Donne, contadini che attendono ai loro lavori campestri, vita del villaggio, gente che arriva e parte dalle stazioni.

Quanti mesi dovremo ancora vivere rinchiusi nei reticolati. Tenteremo di fuggire se la fortuna ci assisterà, via Olanda, Belgio, Francia, Italia e Vezza, è l’unica sicura da quanto precisato. Vedremo come andrà, speriamo di poter superare in fretta le prime due nazioni e di trovare chi ci aiuta ed assiste nel nostro viaggio. La meta è dura, ma tanto maggiore sarà la gioia se riusciremo nel nostro intento. Ricevuta una cartolina dalla Croce Rossa da Giovannina¹, mi parla della nuova Emilia²; che questo angelo del cielo mi aiuti a tornare al paesello natio.
Due corte da Bice, una recentissima, così ho notizie fresche e più che conta tutti stan bene. Ricevuta anche una cartolina dalle sorelle Gregorini, tutti bene, meno Magda ammalata da quattro mesi. Sta anch’essa soffrendo un po’ di prigionia. Quale sarà la migliore? Io faccio una vitaccia, soffro la fame, ma ho la salute. Lei avrà ogni assistenza e cura nell’ambiente familiare, ma non sarà certo allegra. Non saprei proprio scegliere fra le due. Speriamo che Iddio ci aiuti per il meglio e presto la vita riunendoci, magari nel nostro bel Vezza e così ricostituirsi girovagandone i bei dintorni Val Grande - Plazza - Aviolo – Adamello – Mortirolo, con infine in una lunga gita in bicicletta verso le Dolomiti, preferirei il gruppo Sella.


¹Moglie del fratello Giuseppe
²Figlia di Giuseppe e di Giovannina

Nessun commento:

Posta un commento