venerdì 21 marzo 2014

21 marzo 1944

Primo giorno di primavera. Qui però fa ancora un freddo piuttosto rigido. Nevischio portato dal vento dice di essere ancora in pieno inverno.

Qui ottima cosa è l’acqua tipo “reguc”¹, almeno da questo lato siamo fortunati, fresca limpida abbondante. Tutta la giornata traffico per la sistemazione del posto e pulizia personale trascurata nei giorni di viaggio. Qui contrariamente al previsto troviamo i lavoratori Bianchini, Felappi, Tomaselli, Cattolica ecc.

Il posto è discreto, basta sapersi arrangiare, mi sistemo col buon Bazzanella e con Giordano. Siamo però come i bachi da seta, strettissimi. Le nostre guardie sono tutti feriti di guerra, zoppi, con arti di legno, senza un occhio ecc. Non sanno contare. Contano in 10 - o - 12 ed infine il capitano. Ci trattano con fare orrendo. Le adunate due al giorno, durano circa un’ora e più. Rancio uno solo al giorno, tè due volte mattino e sera, pane gr. 310, marmellata discreta gr. 100. Fortuna che per ora esistono ancora un po’ di residui del pacco e durante il viaggio ho risparmiato pane a causa della colica che ora è fortunatamente terminata.


¹località in Val Grande di Vezza d'Oglio

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