Uno sguardo retrospettivo della fortezza di Ivangarad e della sua rimarcabile appendice “Irena”. Dalla primitiva sistemazione fiorì la vita oggi anche qui ordine e pulizia. Noi ricordiamo ancora il 4.8.1915 secondo quanto appare da un rapporto militare poiché la fortezza fu presa dal gruppo di armate Woyrchi. Fin allora il civile sapeva appena dell'esistenza di questa fortezza che nell'anno 1842 era stata costruita nel territorio del villaggio di Madrzyce. Dopo d'allora il nome entrò nella storia della guerra, ma presto svanì la memoria dell'universalità. Dapprima per un quarto di secolo, per alcuni che nella guerra erano stati in quei paraggi ed ora vi erano ritornati prese l'aspetto di un posto di ritrovo, altri la videro per la prima volta dopo averne sentito parlare parecchio. Già Napoleone nel 1812 nel suo viaggio verso la Russia aveva posti gli occhi sul territorio intorno al villaggio di Madrzyce, che a causa dei suoi dintorni paludosi e perché situato alla confluenza di parecchi corsi d'acqua si prestava in modo particolare ad essere fortificato. Questa idea afferrò lo zar Nicola I° e la attuò nel 1842, anno in cui egli lasciò che tutto il paese di Madrzyce con ogni cosa si trasferisse a 2 werte a nord est di Rycica. Secondo i piani del generale ingegner Avreggio nel 1842 furono poste le fondamenta della fortezza che dapprima nacque sulla riva destra della Vistola. Nelle vicinanze della nuova fortezza c'erano i possedimenti del principe Iablonowschi che, a causa della sua partecipazione alla rivolta del 1825 dopo Varacova venne esiliato; pertanto lo zar regalò questi beni a Ivan Taschyenschi suo devoto generale e governatore della Polonia. Questo generale durante la campagna Russo Turca in Asia aveva conquistato Kars e Erzerimm e, nel 1831 durante la rivolta polacca, aveva preso Varsavia, e anche più tardi nel 1849 aveva condotto un esercito russo alla sottomissione degli Ungheresi.
Questa fortezza fu anche denominata secondo il suo nome Ivangorod. Sulla riva destra del fiume Vipro, che sbocca nella Vistola presso la fortezza si stabilì sin dall'inizio una singolare guarnigione. Da ambe le parti della strada che va verso Varsavia e Lublino furono costruite parecchie capanne in legno che servivano come alloggio a donne di dubbia condotta. Il nome di questa guarnigione “Irena” deve pervenire dal nome di una di queste abitanti. Nell'anno 1855 il generale Tadleben promosse un ingrandimento della fortezza così che essa fu in grado di contenere nel suo interno 100.000 uomini. Questo ingrandimento nel 1879 fu completato mediante la costruzione di quattro nuovi grandi forti. Dal tempo i cui Irena consisteva nelle due file di case, sono frattanto trascorsi 100 anni, delle due file di capanne si sono già sostituiti 14 paesi con 21 villaggi che sono raggruppati nel comune di Irena. Dopo la prima guerra mondiale il nome di Ivangorod fu cambiato nel doppio nome di Deblin Irena. Fra le originarie costruzioni in legno da allora non ne furono costruite altre perché in caso di guerra in breve tempo sarebbero state distrutte. Si vedono ora diverse costruzioni in muratura che offrono un insieme accettabile, benché in questi ultimi tre anni diverse siano state colpite. Nell'edificio del borgomastro, si è installato nel 1941 un governatore tedesco che riceve ed emana ordini da Irena. Dapprima la città dovette essere liberata da un grande sudiciume poiché in essa, per la possibilità di guadagno in questi tempi favorevoli, avevano preso stanza parecchi ebrei. Ora la città ha preso un nuovo aspetto, le case tutte hanno una nuova facciata. Nelle piazze, che servivano come deposito di macerie ora sorgono giardini. La piazza del mercato non è ancora stata adattata. Quanto tempo dovremo rimanere nei paraggi? Nell'interno vi è ogni comodità cucine moderne, bagni per truppa, pozzi e lavatoi. Esiste pure una grande chiesa dove si dice celebrò pure Pio XI ancor Vescovo. Da ricordare i martiri della Chiesa Cattolica Uniate (rito) – un terzo di un'ala distrutta.
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