sabato 22 novembre 2014

22 novembre 1944

Vado perdendo ogni buona abitudine anzitutto diminuzione della pratica religiosa. Qui ci son tante comodità ed il mio fisico si antepone con la sua debolezza alle necessità spirituali. Ciò dipende dal comporsi delle cose. Il pessimismo ha pervaso il campo, gli eventi lo confermano. Nuovo cambiamento di campo in vista già partiti: Aprili, Belleri, Pittavino, Branbilla, Rabbia ed anche il buon Bozzanella col suo ottimo carattere sempre allegro e di un’umiltà profondamente grande per il futuro. Così ho un amico di meno uno che nei momenti più oscuri ha saputo sollevarmi vedi Deblin, Wesuwe. Ogni giorno piove e fa freddo. Acqua manca continuamente, posta e pacchi sebbene ne arrivino continuamente per me nulla e ora nulla anche per i miei colleghi di vita culinaria. Si prevede così un Natale simile a Deblin in quanto riguarda i viveri se non peggio. Passo il tempo in lavori vari da calzolaio a sarto a costruttore di zaini alpini. Anche in questi ho modo di constatare quanto siano deficienti le mie condizioni fisiche rispetto all’anno scorso in quel di Deblin. Procuro così un po’ di tabacco per i fumatori Erme e Gigi. Costruiti e riusciti ottimamente 1 paio di pantaloni a Fanetti; pullover, pantofole, zoccoli, cappucci ecc. sono le mie occupazioni ma quanto mi preoccupa questo continuo prolungarsi della vita fra i reticolati! Come sarà e quando il mio ritorno a casa. Che Iddio mi aiuti a contenere i miei nervi in un limite onesto e umano e mi consigli per il meglio. Quanto sarei contento di essere vicino a mia sorella Bice ora che sta attraversando un periodo così critico e difficile nella sua vita. Che la nostra cara mamma la illumini per il meglio. Siam ormai alle corte coi viveri, fatta stasera l’ultima polenta. Non ci rimane che un paio di kg di riso ed 1 salame. E che polenta. Le mie galline certo la rifiuterebbero. Polenta per 6 con 2 kg 400 di patate e 800 g. di farina di granoturco mista con farina di grano saraceno (formentù).

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