mercoledì 7 gennaio 2015

7 gennaio 1945

Il clima è talmente rigido che non so mai decidermi a continuare il mio diario. Sebbene ci siano un mucchio di particolari notevoli da segnare. 1° continuano a partir lavoratori; la quasi totalità volontari obbligati dalle nostre sempre più infelici situazioni di abitazione e di viveri. Tre f. possono portar bene l’uomo alla tomba freddo, fame e fumo, così si può diventar anche tubercolosi. I cruchi ci permettono di sovente d’andar al bosco ma niente legna o carbone da parte loro così la baracca è peggio dello stallone di Reguc¹. Almeno quella ha le mura ben intonacate e non come questi prismi trasparenti. Bazzanella continua la sua vita impiegato nell’ufficio collocamento lavoratori. Mi sarà d’aiuto per rimanere il più possibile qua. Da Pedrini niente più dopo il biglietto avuto da Bergomi che ora fa la vita con Belleri dopo la partenza obbligata del suo amicone Aprili. C’è un po’ di malattia in giro. Morandini, Bettoni e Garattini da cinque giorni fan la vita del letto ed evitano anche l’adunata. A peggiorare ancor maggiormente le mie già tristi condizioni mi son tagliato ben bene il dito pollice della mano sinistra così ho perso parecchio sangue. Ricordare il trattamento dei medici che dato il giorno festivo non volevano nemmeno medicarmi. A mala pena ho ottenuto da un infermiere un po’ di disinfettante. Pulizia dell’infermiere e degli attrezzi. Terminate con l’Epifania ogni festa. Auguriamoci di non passarne altre lontane da casa ora son anni di fila. Russia, Deblin e Wisendorf. 1942-43, 1943-44, 1944-45. E il 1946 dove lo inizieremo? Comunque col buon Dio diciamo: sia fatta la sua volontà e cerchiamo d’esser allegri e di morale sempre più elevato. Dal lato religioso infatti ho passato anch’io ottime feste come non mai forse nemmeno a casa. Unico incidente oltre alle nostre condizioni è stata la mancanza assoluta di posta e pacchi. Causa son stati i continui spostamenti di questi ultimi mesi. Ma i cruchi potrebbero esser pur un po’ più solleciti nell’inviar la posta. Dall’agosto non so più nulla. Son quindi nelle stesse condizioni dell’anno scorso ora non ci son scuse. Il servizio di posta e pacchi dopo ben 17 mesi dovrebbe pur essere organizzato. Si è parlato anche di miglioramenti nella razione viveri ma tutte voci di campo quindi si continua a vivere col pane in 8 g. 200 circa, g. 25 di margarina, 25 g. di zucchero e 300 di patate alla mano. Questi ultimi tre pesi però sulla carta solo sono esatti, 2 distribuzioni di tiglio e 1 sbobba fatta con g 70 di farina, 12 di sale, 6 di funghi, 10 di grasso e 500 di rape. Con questo si dovrebbe vivere costantemente ammassati come pecore ed in locali che superano di poco gradi di temperatura 8-10 al massimo ed un clima esterno che oscilla dai 15 ai 2 sotto zero. Tolte pochissime ore di temperatura passabile. La neve ed il ghiaccio da quando siam qua son nostri compagni inseparabili. Unico passatempo è la passeggiata al bosco ci si distrae e si procura un po’ di combustibile necessario quanto il pane. Il solito fortunato di Gianni ha avuto 1 pacco viveri per l’Epifania così gli è arrivato anche il gabinat². E noi sei lo andiamo divorando facendo ricche minestre con g. 300 di riso, g. 75 di grasso, 1 cucchiaio d’olio d’oliva, 2 dadi e 6 razioni di patate- oppure g. 210 di pasta e 200 di farina gialla, 75 di grasso, 6 razioni di patate e 2 dadi. Oppure polenta con 6 razioni di patate 150 g. di margarina, 3 dadi e g. 360 di farina gialla e kg 2,5 di patate sempre però si è superata la misura di 1 litro. Gianni ha pure avuto 1 secondo pacco questo di vestiario ma anche più fortunato poiché i suoi intelligentemente gli han inviato indumenti di lana utilissimi e pantaloni e camicia della naia così i cruchi han sequestrato solo la giacca che fra l’altro era vecchia. Ha avuto pure con questo una scatola di marmellata, g. 800 di pasta e 2 bei filoncini di pane. E i miei quando arriveranno così almeno potrei qui contraccambiare tutti gli amici valligiani che mi aiutano da 5 mesi molto sensibilmente infatti io in questo periodo non ho avuto che 2 pacchi. Il buon Nicoli è ridotto in pessime condizioni speriamo che la divina provvidenza intervenga nel modo migliore poiché la sua salute mi sembra molto in pericolo.

¹Malga della Val Grande di Vezza d'Oglio tradizionale alpeggio della famiglia di Martino.

² Il gabinat era il regalo che i padrini facevano ai loro figliocci nel giorni dell'Epifania

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