mercoledì 24 settembre 2014

24 settembre 1944

Tanto per migliorare a situazione un po' di colica è l'ideale, passo così la notte alla meno peggio, non camminiamo che poche ore contrariamente ai nostri desiderata. Sveglia a suon di raffiche d'apparecchio, in tutto avrò dormito un paio d'ore seduto con le ginocchia in bocca. Ore 6 Diedenburg, ore 7.05 Hunde, mitragliamento, ore 8.30 Brema. Spuntiamo mezza pagnotta pezzo di spek. Immani disastri dei bombardamenti aerei 3⁄4 della città letteralmente distrutta, ore 9.39 partenza. Ore 12.35 Bremervörde, spuntino 1⁄2 pagnotta 1⁄2 scatola carne. Stazione d'arrivo; sappiamo che le raffiche erano d'un apparecchio inglese dirette al nostro treno ed han colpito il fochista 3 altri soldati crucchi e 23 ufficiali nostri colleghi, di questi 3 gravi. Rota tuba ferito leggero. Tomaselli fortunatamente incolume. Zaino in spalla e avanti coi soliti metodi brutali. Solo alla prima tappa riesco a liberarmi completamente della mia colica. Dopo 4 dure e lunghe tappe si giunge al campo gabbi , campo immenso, francesi, polacchi, russi, serbi, italiani. All'entrata troviamo il capitano Gallarotti di Brescia, da voci assunte qua ci sono ufficiali effettivi e superiori e anche alpini della tridentina, almeno trovassi qualche paiso o scarpone del “Vistù” e della Malintesa. Rivista scrupolosa al bagaglio: tutto bene. Baracche e lavandini tipo Stablac, acqua abbondante ma tipo Debblin. Dopo bagno ai piedi, faccia e ingannato lo stomaco con un pezzettino di pane ci si sistema a terra e la stanchezza c'è d'aiuto per un profondo sonno.

Una mappa del trasferimento si può trovare qui

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