lunedì 28 gennaio 2013

28 gennaio 1943

Ogni tanto ci si chiama per assicurarsi che si è ancora vivi. Alle due sebbene il sonno e la stanchezza sono forti non si resiste più per il freddo e si decide di proseguire. La mia ferita è stata intelligente e non mi dà eccessivo fastidio. Si giunge verso le 7 nelle vicinanze di un caposaldo tedesco. Si sa di essere finalmente fuori dalla sacca. Si prosegue, avviene la suddivisione delle divisioni. Trovo i paisi e purtroppo uno manca all’appello, degli altri le notizie sono buone, speriamo arrivino tutti fino a Vezza. Improvvisamente sappiamo che un caposaldo ungherese ha ceduto ed arrischiamo di essere di nuovo accerchiati. Ormai più nulla di buono e di organico esiste. Si decide di tagliare la corda attraverso i campi, fin’ora abbiamo fatta noi e per ben sei volte la strada, si arrangino un po’ anche i signori fifoni di tedeschi. Si arriva a Towolosanka.

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