sabato 26 gennaio 2013

26 gennaio 1943

Sappiamo che c’è ancora un ultimo caposaldo russo e ben difeso comunque si prosegue dopo poca strada si sente odor di polvere. Gli alpini fremono dalla voglia di menar le mani. Sembra però che indovinino qualcosa. Vogliono precipitare le cose, appena giunto l’ordine di attaccare scattano come molle. I russi reagiscono in modo fortissimo, iniziano i feriti aumentano sempre ma si prosegue, mi feriscono un port’arma e il porta munizioni. Raccolgo arma e cassetta e proseguo con gli scarponi superstiti e sempre tesi nel buon esito. Una pallottola mi ferisce il braccio destro, maledizione, non son più utile, non mi resta che gridare e dar ordini. Mi rialzo, proseguo, raggiungo le prime case ovunque la guerriglia è intensa. Occorrono rinforzi, invio il Caporal Maggiore Melzani dal Maggiore Bracchi, pochi sono ancora in piedi. Il Tenente Carati raccoglie questi e piega sulla sinistra. A me non resta che curarmi dei feriti, ne raccolgo una decina in una casa, ma due colpi anticarro poco dopo portano via il tetto. Nulla di grave, mi trasferisco in un’altra, raccolgo altri feriti, una trentina e con l’aiuto dell’alpino Dotti della 55^ compagnia di Cosi e Caporale Veraldi iniziamo le prime medicazioni. Nel frattempo i russi hanno la meglio mentre prima stavano per fuggire, viste esaurite le nostre forze riprendono. Dalle finestre ne vediamo parecchi girovagare fra le case e numerosissime sono le scariche di parabellum che si sentono. Numerose sono le sortite dei feriti: Sig. Tenente mi spari piuttosto che lasciarmi in mano ai russi – Sig. Tenente stia sempre con noi, non ci abbandoni. Siberia. Tento di pacificarli, verso sera tardi mi accorgo che i nostri vengono a liberarci. Il morale si rialza, la guerriglia riprende, mi arriva una slitta e dei muli, carico tutti i feriti, purtroppo mi accorgo che uno non risponde più, Marini della 55^ Compagnia. Si raggiunge la chiesa piena di feriti. Trovo il Maggiore e so le prime notizie. S.Tenente Fugalli, S.Tenente Grigio caduti – Tenente Schileo – Tenente Franco feriti – Maggiore stesso ferito ma leggero per fortuna, i superstiti come minimo hanno il cappotto ed anche la camicia bucati. La mia¹ è stata veramente intelligente. Mi trovo un posticino presso a degli artiglieri e loro stessi mi sfamano. Nicholajewka.


¹ quello a cui Martino si riferisce è la pallottola. Che ha per fortuna trapassato il braccio senza ledere né l'osso né nervi, né grossi vasi sanguigni.

2 commenti:

  1. Rivolgo un pensiero a tutti gli eroi di Nicholajewka
    Nicola 2' reggimento trasmissioni.
    W la tridentina.

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  2. Un progetto molto bello.
    Ringrazio molto Andrea per l'idea e la realizzazione.
    Uno dei miei più grandi rimpianti è aver avuto un nonno reduce proprio da quei luoghi (era nella Julia) e non essere mai riuscito a farmi raccontare la sua storia in modo completo (tra mancanza di interesse per la giovane età e timore che non volesse parlarne) prima che se ne andasse.
    Grazie mille.

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