martedì 31 dicembre 2013
31 dicembre 1943
domenica 22 dicembre 2013
22 dicembre 1943
venerdì 13 dicembre 2013
13 dicembre 1943
Novena S. Natale che Gesù Bambino mi porti almeno una cartolina da casa, il pacco per Capodanno e l'Epifania. Ottima preparazione fatta dai Cappellani D. Costantino Noci, Don Emanuele Bonzi di Brescia (S.Giovanni). Da ricordare il capolavoro di presepio fatto dal Ten. Carluccio degli Alpini. Ricordo statue, mucca e asinello, la soggettività del paesaggio lunare ottenuta con una lampadina ed un lenzuolo, rocce e capanna con tronchi d'albero e muschio, niente cose in cartone, tutto al naturale.
lunedì 9 dicembre 2013
9 dicembre 1943
domenica 8 dicembre 2013
8 dicembre 1943
giovedì 5 dicembre 2013
5 dicembre 1943
Novena S.Immacolata perché porti la pace nel mondo. Dai cappellani imparo a recitare bene il S. Rosario e dal prof. Lazzati come si celebra la S. Messa.
lunedì 2 dicembre 2013
2 dicembre 1943
venerdì 29 novembre 2013
29 novembre 1943
mercoledì 27 novembre 2013
27 novembre 1943
Ci ammassano tutti in un “rel” e ci contano col marchio sulla mano, come le pecore. Questo è il trattamento dei nostri camerati. Il rancio è sempre peggio, oltre alla scarsità vedi le camore che da bravi italiani educati dal regime fascista hanno iniziate i comandanti vari. Ai primi di novembre un generale italiano viene a far propaganda per la sottoscrizione al governo di Mussolini, su 2.150 ne partono non più di 200. Voci inerenti a Colonnello Remati, Ten. Col.no Bracchi e Generale Riverberi.
martedì 26 novembre 2013
26 novembre 1943
Seconda puntura antitifica.
martedì 19 novembre 2013
18-19-20 novembre 1943
lunedì 18 novembre 2013
18 novembre 1943
sabato 16 novembre 2013
16-17 novembre1943
venerdì 8 novembre 2013
8 novembre 1943
Bagni di disinfezione. Giunte latte per queste ai capi camerata e comandi vari, Paulin. A proposto di contratti, io tiro avanti benone e mi guadagno anche 1000 franchi francesi. Così divento il sarto specializzato in pellami e costruisco guanti, passamontagna, giubbotti, pantofole ed anche altri lavori, zaini. La posta non arriva mai, scriviamo ogni settimana in media, ma da casa non so nulla. Inizio di meditazioni sulla mia vita passata, presente e futura.
martedì 22 ottobre 2013
Diario di Guerra all'università di Edolo
Storia e Territorio:
testimonianze della Guerra Bianca e della II Guerra Mondiale
Saranno presenti Walter Belotti, presidente del Museo della Guerra Bianca in Adamello, e Andrea Occhi, curatore del sito www.diariodiguerra.it.
"Nel corso del primo conflitto mondiale, l'estremità occidentale del fronte italo-austriaco attraversava i due imponenti gruppi montuosi dell'Ortles-Cevedale e dell'Adamello-Presanella. Allo scoppio delle ostilità i comandi militari Italiani ed Austriaci non erano preparati ad affrontare le problematiche di una guerra di alta montagna con permanenza ad oltre 3.000 metri di quota e ben presto si resero conto che la guerra lassù era totalmente diversa rispetto alle altre zone del fronte..." il Presidente Belotti continuerà il racconto e analizzerà le battaglie più significative che hanno caratterizzato la Guerra Bianca in Adamello, per poi illustrare i manufatti più importanti sparsi sul territorio lombardo.
Andrea Occhi, invece, parlerà del ritrovamento dei diari di suo nonno, Martino Occhi, Tenente (poi Capitano) degli Alpini e del progetto di condividerlo attraverso un blog, facendo rivivere la storia con un linguaggio giovane ed innovativo.
Due esperienze diverse, accomunate dalla stessa idea di valorizzazione della storia e salvaguardia della cultura del territorio.
La partecipazione è libera e gratuita
22 ottobre 1943
Bagno di disinfezione, così ci teniamo almeno puliti, ma quale fame suscita in noi il bagno e non c'è nulla da mangiare, fan furori i baratti, indumenti con viveri.
lunedì 7 ottobre 2013
7 ottobre 1943
sabato 5 ottobre 2013
5 ottobre 1943
giovedì 3 ottobre 2013
3 ottobre 1943
domenica 29 settembre 2013
29 settembre 1943
sabato 28 settembre 2013
28 settembre 1943
venerdì 27 settembre 2013
27 settembre 1943
giovedì 26 settembre 2013
26 settembre 1943
sabato 21 settembre 2013
21 settembre 1943
mercoledì 18 settembre 2013
18 settembre 1943
Hallestein ore 13,30 – Kortschen ore 15,30 – arrivo a Stablach ore 18 – nei pressi di Konigsberg scorgiamo un mucchio di prigionieri sistemati in baracche, italiani, francesi e russi, molti nostri sono all’aperto. Il tutto ben recinto di reticolati che di notte sono illuminati da fari. Durante il viaggio abbiamo visti gli alpini dell’Edolo e so che tutti i paisi sono stati presi. Trovati ed aggregati noi gli ufficiali della 55.ma compagnia Cap. Venturali – Ten. Vignola – Cettolini – Narcisi – Braida – Rossi. A piedi e carichi dei bagagli andiamo al campo, ci sistemiamo in baracche di legno, la nostra porta il numero 8B (hact be). Castelli tipo caserma in tempo di mobilitazione. Pulci, cimici e pidocchi in abbondanza. Divento capo camerata e ho con me 84 ufficiali di tutti i corpi e specialità. Un capitano, gli altri tutti tenenti e s. tenenti: Padulli, Vitali, Vitali, Sesti, Vandelli, Gozzi, Miletto, Belli, Bortoluzzi, Salbiati, Di Giacomo, Vianello, Rivetti, Brambilla, Perna, Peresson, Comparsi, Pellagatti, Sassi, Lorenzini, Bongiorno, Pettinati Augusto 6450, Lavatelli, Rossi, Sturmo, Bonavia. Ci equipaggiano di piatto, cucchiaio, lenzuola, coperte e federe. Fin ora si è mangiato nelle scatole col cucchiaio di legno. Organizzazione tedesca, si mangia un rancio al giorno: tè, pane in sette Kg. 0,300 scarsi a testa, gr.25 di margarina – alla domenica in più formaggio gr. 30, e al giovedì in più marmellata gr. 35. Il rancio varia da discreto a sboba, però non c’è male. Da ricordarsi quello di ceci e piselli alterati che mangiai a rate per fame. Si dice che per Natale tutto sarà finito. Speriamo si avveri. In quanto a naia mi mancava solo questo da provare.
¹ nel settembre del 1942 Martino riceve una medaglia di bronzo al valor militare (N.d.R.)
martedì 17 settembre 2013
17 settembre 1943
lunedì 16 settembre 2013
16 settembre 1943
domenica 15 settembre 2013
15 settembre 1943
Ore 19,40 partenza da Hall - Rosenheim
ore 22 – avuto pane, brodo e formaggio.
martedì 10 settembre 2013
10 settembre 1943
Nella notte dall’11 al 12/9 partono gli ufficiali superiori ed i capitani, tra essi Benghinz, Fauri, Caratti, Baietti, Angeli, Babini. Inizia la cinghia: acqua e cavoli. Restiamo del Vestù Occhi, Bazzanella, Zanotelli, Fraccaroli, Pedrini, Nicoli, Fillia, Salan, Ognibeni, Ghisalberti, Mondini, Di Matteo, Bazzano, Taranio Bonaria.
Videobergamo
In attesa del video dell'evento dell'8 settembre, con colpevole ritardo ricordo che VideoBergamo mi ha intervistato il 22 agosto!
Qui sotto il video!
lunedì 9 settembre 2013
9 settembre 1943
domenica 8 settembre 2013
8 settembre 1943
N. 4595 DI PROT. P.M. 228 - 8 SETTEMBRE 1943 - ORE 21.50
6° REGGIMENTO ALPINI BATTAGLIONE VESTONE
COMANDO
N. 4595 DI PROT. P.M. 228 - 8 SETTEMBRE 1943 - ORE 21.50
Oggetto: COMUNICAZIONI
Alla compagnia dipendenti P.M. 228.
Non avendo ricevuto ordine del Comando di Reggimento ed avendo avuto intimazione dalle autorità militari Germaniche di deporre le armi, non potendo disporre diversamente, ed allo scopo di evitare inutile spargimento di sangue ordino che i reparti si mettano a disposizione del Comando militare germanico.
A tutti i miei ufficiali, ai miei alpini che hanno tenuta alta la bandiera del 6° e il nome del battaglione, il mio pensiero affettuoso riconoscente e più fervido per la nostra patria che abbiamo tanto amata e che amiamo tanto.
Il Tenete Colonnello Comandante
F.to E. BRACCHI
8 settembre 1943
Ore 20,30 si odono al passo del Brennero colpi di mortaio e pezzi anticarro, così pure in Val di Fleres canta il fucile mitragliatore e la Caterina.
Comunicato dell'Armistizio
La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo.
Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza.»
8 settembre 1943
Festa della Madonna – Trasferimento dall'Osteria Ponticolo nei pressi della stazione ferroviaria di Moncucco. Restiamo ancora più sparpagliati, sistemazione compagnia e cucine. Mio plotone in alto, presso una famiglia di contadini cruchi. Sistemati discretamente, però. Sono scomodo per la mensa. Aperitiva e digestiva passeggiata. Si cena senza capi, è rimasto con la consorte. La radio trasmette l’armistizio con l’Inghilterra. Sento in me un certo qualcosa che non mi rende allegro, un presagio di non tanto lieti eventi.
sabato 7 settembre 2013
Intestazione - Diario di Prigionia
Vezza d’Oglio dal 1.4.43 al 2.5.43
Salò dal 3.5.43 al 24.7.43
Villa del Nevoso dal 25.7.43. al 28.7.43
Gradisca dal 29.7.al 7.8.43
Val di Flores dal 8.8.al 15.8.43
Colle Isarco dal 15.8.43 al 8.9.43
Rhum (Innsbruck) dal 9.9.43 al 15.9.43
Stablac (Konisberg) 18.9.43 al 27.9.43
Deblin Irena dal 29.9.43 al 17.3.44 oflag 77
Wesuwe (Meppen) dal 20.3.44 al 18.7.44 oflag 6
Oberlangen (Lathen) dal 18.7 44 al 11.8 44 oflag 6
Cleve dal 12.8.44 al 10.9.44 oflag 2002
Oberlangen (Lathen) dal 11.9.44 al 23.9.44 oflag 6
(Bremenvorde) Sant Bastel dal 24.9.44 al 13.12.44 oflag XB
Wiezendorf Kra Saltau dal 14.12 al 5.2.45 oflag 83
Inselsaltan dal 7.2.45 al 11.2.45
Inselmam Hoesi dal 12.2.45 al 17.4.45
Schneverdingen dal 18.4.45 al 23.7.45
mercoledì 4 settembre 2013
Notizie dal fronte - 4 settembre 1943
martedì 3 settembre 2013
Notizie dal fronte - 3 settembre 1943
martedì 27 agosto 2013
Presentazione blog
domenica 18 agosto 2013
Notizie dal fronte - 18 agosto 1943
sabato 17 agosto 2013
Notizie dal fronte - 17 agosto 1943
giovedì 25 luglio 2013
In diretta dal fronte - 25 luglio 1943 (3)

In diretta dal fronte - 25 luglio 1943 (2)

In diretta dal fronte - 25 luglio 1943 (1)
Dino Grandi - E' necessario l’immediato ripristino di tutte le funzioni statali, attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parlamento, alle Corporazioni, i compiti e le responsabilità stabilite dalle nostre leggi statutarie e costituzionali; invito dunque il Governo a pregare la Maestà del Re, verso il quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di tutta la Nazione, affinché egli voglia, per l’onore e la salvezza della Patria, assumere, con l’effettivo comando delle Forze Armate di terra, di mare e dell’aria, secondo l’articolo 5° dello Statuto del Regno, quella suprema iniziativa di decisione che le nostre Istituzioni a lui attribuiscono, e che sono sempre state in tutta la nostra storia nazionale il retaggio glorioso della nostra augusta Dinastia di Savoia.
mercoledì 24 luglio 2013
Notizie dal fronte - EDIZIONE STRAORDINARIA - 24 luglio 1943
Notizie dal fronte - 24 luglio 1943
lunedì 22 luglio 2013
Notizie dal fronte - 22 luglio 1943
venerdì 19 luglio 2013
Notizie dal fronte - 19 luglio 1943
martedì 16 luglio 2013
Notizie dal fronte - 16 luglio 1943
mercoledì 10 luglio 2013
Notizie dal fronte - 10 luglio 1943
martedì 9 luglio 2013
Notizie dal fronte - 9 luglio 1943
martedì 2 luglio 2013
Notizie dal fronte - 2 luglio 1943
mercoledì 12 giugno 2013
Notizie dal fronte - 12 giugno 1943
lunedì 10 giugno 2013
Notizie dal fronte - 10 giugno 1943
martedì 4 giugno 2013
Notizie dal fronte - 4 giugno 1943
domenica 2 giugno 2013
Notizie dal fronte - 2 giugno 1943
sabato 25 maggio 2013
Notizie dal fronte - 25 maggio 1943
sabato 18 maggio 2013
Notizie dal fronte - 18 maggio 1943
lunedì 13 maggio 2013
Notizie dal fronte - 13 maggio 1943
Nel frattempo, a Washington, la conferenza TRIDENT, tra il presidente americano F. D. Rosvelt ed il premier inglese W. Churchill ha stabilito la data prevista per l'inizio dell'operazione HUSKY, l'invasione della Sicilia: sarà il 10 luglio.
martedì 30 aprile 2013
Notizie dal fronte - 30 aprile 2013
martedì 16 aprile 2013
Notizie dal fronte - 16 aprile 1943
venerdì 12 aprile 2013
Notizie dal fronte - 12 aprile 1943
domenica 7 aprile 2013
Notizie dal fronte - 7 aprile 1943
mercoledì 27 marzo 2013
Notizie dal fronte - 27 marzo 1943
venerdì 22 marzo 2013
Notizie dal fronte - 22 marzo 1943
giovedì 21 marzo 2013
Notizie dal fronte - 21 marzo 1943
Non c'è alcuna pretesa di esaustività in queste note, che hanno l'unico obiettivo di continuare a seguire gli eventi bellici, anche per permetterci di comprendere meglio le parole del tenente Occhi quando, in settembre, ricomincerà a scrivere.
Tunisia - E' iniziata oggi l'offensiva degli Alleati sulla "Linea del Mareth", in Tunisia. La 1a armata italiana (gen. Giovanni Messe) deve affrontare l'offensiva delle forze inglesi dell'8a armata comandate dal vincitore di El-Alamein, il generale Bernard Montgomery.
domenica 17 marzo 2013
17 marzo 1943
ore 16, ¼ arrivo a Villach – ore 19 Arnolftein – ore 19, ¾ si passa il sospiratissimo confine, sembra una cosa irreale, si respira un’aria fortemente calma e profumata, si nota il clima mite della bella Italia nostra.
sabato 16 marzo 2013
16 marzo 1943
ore 9 arrivo a Lundenburg – ore 13, ¾ arrivo a Vienna – ore 18 partenza – Grandi ricevimenti del P.N.F. cominciano a gonfire. Però si beve del buon vino e dell’ottima grappa. Giornalista!!!
venerdì 15 marzo 2013
15 marzo 1943
ore 6,10 arrivo a Kielce – ore 17 Myslawitz
giovedì 14 marzo 2013
14 marzo 1943
Partenza questo ci porterà in suolo Italiano. Procede troppo lentamente, cambiamo strada si va per il basso e si sbucherà a Tarvisio (Udine) meglio così vedrò Vienna ed altre regioni mai viste.
mercoledì 13 marzo 2013
13 marzo 1943
ore 4,15 arrivo a Brest – Litowsk – Primo bagno e spidocchiatura. I cruchi son ben organizzati anche in questo campo.
martedì 12 marzo 2013
12 marzo 1943
ore 2 partenza da Slabin, si rifà la strada di andata.
lunedì 11 marzo 2013
11 marzo 1943
E’ realtà sembra impossibile di salire su di un treno che ci porti verso casa, verso la nostra Italia!
domenica 10 marzo 2013
10 marzo 1943
Solita vita, arriva S.E. Manaresi¹. Anche lui insiste nel dire che domani si debba partire. E’ ora!!!!!!!!!!!!!!
¹ Angelo Manaresi è l'unico "gerarca" che ha il coraggio di andare, allestendo un treno di viveri vestiario e generi di conforto, incontro ai reduci della Campagna di Russia.
sabato 9 marzo 2013
9 marzo 1943
Solita vita di isbe. Iniziano gli sgeli, quali fanghi si devono formare. Fortuna che di notte un po’ rigela, speriamo di partire presto.
venerdì 8 marzo 2013
8 marzo 1943
La partenza si fa alquanto sospirare, l’artiglieria forse è partita stamani. Speriamo che non ci tengano qua ancora un mese!!!!... I poveri conducenti stanno arrivando fin qua pedibus calcantibus.
giovedì 7 marzo 2013
7 marzo 1943
Arrivata un mucchio di posta da casa e da Bice nema ancora fino da dicembre, speriamo che non ci sia nulla di nuovo comincio a preoccuparmi. I borghi sono in grande festa da due giorni. Per uno sposalizio tutti partecipano fraternamente in allegria. Suoni di balalaiche kitarre ecc. e grandi balli russi e moderni. Gli alpini sono ben accetti e partecipano alla loro allegria. Tempo discreto ma ancora gelido, al sud le cose van bene ma al nord trionfano ancora loro. Speriamo di non essere coinvolti una seconda volta.
mercoledì 6 marzo 2013
6 marzo 1943
Questa vita di attesa è quanto mai noiosa, tutti ci ammaliamo e siamo più stanchi di quando facevamo km. 30 giornalieri. Ritirati i R. Marchi (Reichsmark) per il cambio ci sono degli alpini fornitissimi. In totale circa 40mila lire. Raduno comandanti di BTG per la compilazione della medaglia d’oro per la bandiera del 6° alpini. Il Generale osa chiedere dove era il Vestone a Nicholajewka il 26.1.43, cose da fucilazione per della gente alla caccia di nastrini e medaglie. Il treno non è ancora pronto, anzi l’artiglieria attende ancora il treno.
martedì 5 marzo 2013
5 marzo 1943
Il 5° alpini si trasferisce al posto dell’artiglieria, ma nulla da fare. Il Generale prescrive
I° artiglieria
2° Reggimento 6° - Val Chiese e Verona
3° Reggimento 5° Morbegno e Tirano
4° Quartier Generale, Edolo e Vestone.
Così avremo l’onore di rimpatriare col comandante di divisione, sembrava si dovesse partire da un momento all’altro ma i tedeschi fanno i loro comodi e noi attendiamo
lunedì 4 marzo 2013
4 marzo 1943
Voci di partenza affrettatissima, sistemiamo un po’ la nostra tenuta, si attende il corredo che non arriva mai. Le nostre note e richieste vanno tutte a vuoto. L’artiglieria è già caricata ed attende solo la macchina che li porti nella nostra bella Italia. Rancio di patate e poco più. Tirem innanc.
domenica 3 marzo 2013
3 marzo 1943
Ordine di cambio località. Ore 6 parto con la compagnia e mi reco a Labedenka. Così siamo più vicini a Slobin e più comodi per il carico. Ci sistemiamo un po’ stretti, però la popolazione come sempre è buona.
sabato 2 marzo 2013
2 marzo 1943
Tanto per cambiare ieri spesa nema, comunque anche qua sembra che suppliscano i borghesi, così si tira avanti. Unico sollievo è che siamo certi di andare presto in Italia. E’ arrivata anche un po’ di posta, ma da casa nulla, speriamo in bene.
venerdì 1 marzo 2013
1 marzo 1943
Luky – La mia compagnia va oltre in distaccamento a 1 km. Nawa Luky così sarò il re del villaggio.
giovedì 28 febbraio 2013
28 febbraio 1943
ore 4,30 finalmente si parte con questo benedetto treno. Il BTG Verona e Val Chiese dopo aver fatto sosta all’aperto sulla neve ritornano indietro per mancanza di posti. 70 uomini per vagone, peggio delle sardine. Arrivo a Gomel prima destinazione, ore 17,¾ si proseguirà ancora per circa 90 km. dopo lunga sosta si prosegue. Arrivo a Slobin (Russia Bianca) ore 3,15 si continua a dormire fino alle 5 poi ci si muove e a piedi raggiungiamo Luky km. 12.
mercoledì 27 febbraio 2013
27 febbraio 1943
Continua l’ottima vita di riposo con le famiglie ucraine, tanto generose e gentili. Arrivano anche un po’ di viveri per noi Ufficiali, ogni anno si ricordano che ci siamo anche noi e che abbisognamo di un trattamento diverso dal soldato. Ore 17 ordine di partenza in treno, ore 17,30 contrordine, alle ore 20,¾ ci si muove definitivamente. Giunti alla stazione il treno non c’è. Sosta quindi per tutta la notte all’aperto sulla neve. Tanto noi siamo abituati, non ne abbiamo ancora abbastanza di quello passato.
martedì 26 febbraio 2013
25 - 26 febbraio 1943
Sosta ottima, popolazione che non pensa che a farci da mangiare e a trattarci bene. Arriva un po’ di corredo e finalmente mi cambio la camicia e mutande, faccio un ricco bagno a scapito dei poveri pidocchi che a divisioni intere devono fare kaput. Borisnie (ragazze) gentilissime e tutte volenterose di venire in Italia cogli alpini e soprattutto col comandante, (re dei re).
domenica 24 febbraio 2013
24 febbraio 1943
ore 3 sveglia – alle 4 si sale sul camion, sembra impossibile e stranissimo agli alpini dopo tanto girovagare procedere in quel modo sollevati da terra. Il tempo è diventato mitissimo e le strade si infangano al massimo e diventano veri corsi d’acqua. Così anche in questo modo la va male per fare 90 km. impieghiamo ben 12 ore e ¾ superato Neshin si arriva a Werkejewka di notte, sistemati alla meglio.
sabato 23 febbraio 2013
23 febbraio 1943
Km. 27 Preluky – ricco paese ucraino. All’arrivo la mia compagnia e la C.C. son destinate a partire subito in treno. Ma come al solito il casino esiste permanente, infatti dopo un kilometro di strada arriva il contrordine. Ritorno indietro e mi sistemo con il BTG, di certo però sappiamo che a piedi è finita e finalmente andremo anche un po’ sollevati da terra. Allegra zinca (appena sposata) ci tratta con i guanti bianchi. A dormire vado in una ricchissima casa ove trovo perfino la radio ed ho la possibilità di sentire un po’ di musica italiana sembra di rinascere e dolcemente m’addormento in un ricco letto dopo tanti travagli.
venerdì 22 febbraio 2013
22 febbraio 1943
Km. 31 Perewolodnoje – Ottimo paese, gli ucraini sono ancora migliori dei russi. Capitano Maggiore Cabassi con un ciao su un biglietto preleva regolarmente un discreto maialino, così l’alimento non manca e ci foraggiamo almeno benone.
giovedì 21 febbraio 2013
21 febbraio 1943
Km. 35 – Oljeczenj Pielzoje - Il Dottore è stato fortunato stavolta noi continuiamo e per fortuna il tempo diventa più mite così anche le strade sono migliori
mercoledì 20 febbraio 2013
20 febbraio 1943
Si continua a marciare dopo 15 Km. si arriva a Romny. Voci di carico. Il solito fortunato 5^ alpini è già partito sollevato da terra. Il dottore con 30 alpini rimane una seconda volta per essere caricato speriamo non si faccia più vedere fino a destinazione. Noi proseguiamo pedibus calcantibus sempre col tempo cattivo, neve e tormenta. Si arriva dopo altri 16 km a Bazmosin. Ottima sistemazione, cuore sempre generoso i russi.
martedì 19 febbraio 2013
19 febbraio 1943
Km. 28 Polaja Kremiza – ancora tempo cattivo. Siam ben sfortunati oltre al continuo pedibus calcantibus. Notizie incerte, l’unica buona che persiste è che noi andremo certamente nella nostra bella Italia. Il generale Nasci assicura che la cartolina scritta da Achtjrka è partita e che inoltre alle famiglie degli ufficiali superstiti lui personalmente ha inviato un telegramma, così almeno loro si tranquillizzeranno.
lunedì 18 febbraio 2013
18 febbraio 1943
Km. 34 – Ljpowaje Dalina - dura marcia per la forte tormenta con abbondante nevicata, comunque gli scarponi tirano avanti con i viveri che trovano nelle case russe, polli, maiali, cliba (pane), kartochs (patate). Al dottore va male per il treno, ci raggiunge a piedi. Organizzazione!!!.....
domenica 17 febbraio 2013
17 febbraio 1943
Riposo, si preparano parte di uomini a partire col treno. Speriamo ne partano parecchi e in fretta carichino anche noi.
sabato 16 febbraio 2013
16 febbraio 1943
Km. 38 Gadiasch – grande città. Comunque il cuore russo sempre buono offre sempre ottimi viveri. Qui tutti abbiamo trovato in abbondanza wodka (grappa). I tedeschi mostrano ancora la loro cattiveria, un morto e due feriti.
venerdì 15 febbraio 2013
15 febbraio 1943
Km. 21 Pawlowka – ricchissimo paese, ben guarnito di viveri e noi lo sfruttiamo brillantemente. Alla partenza si rapisce un maiale di circa 120 Kg. netto, senza l’ottimo pane con burro, miele, uova. I russi sono la nostra vita per quanto riguarda i viveri. Giornata di tormenta e neve in abbondanza.
giovedì 14 febbraio 2013
14 febbraio 1943
Km. 14. Senkaw – sistemati nuovamente male, però ci sono almeno i vetri. La spesa è sempre scarsa. Per fortuna gli scarponi sanno arrangiarsi, e i russi sono di un cuore ottimo e lodevolissimo. I tedeschi sono i soliti prepotenti, vittima un sergente maggiore della “Val Chiese”
mercoledì 13 febbraio 2013
13 febbraio 1943
Si riprende Km. 21 Kamjschi – Arriviamo in un ricchissimo paese fornito di tutto e ci trattano da signori. Io comandante sono il re dei re. Così tiriamo avanti con la nostra buona santa pazienza sperando che un giorno finisca, ora ci trattano bene, Km. sempre pochi ma anche quasi sempre senza spesa.
lunedì 11 febbraio 2013
12 febbraio 1943 - Lonkotowka
Si inizia la serie di marce son moderati Km. 19 Sarenowaje.
Sistemati discretamente, ci si sfama trovando di tutto oche, anitre, maiali ecc., si formano le cucine di battaglione, così ogni tanto avranno un po’ di rancio caldo e buono.
11 febbraio 1943 - Achtjrka
Si riprende con la speranza della ferrovia ma all’arrivo non ci resta che una forte delusione, anzi ci annunciano ben 350 Km. per arrivare ad un probabile carico. Per di più sistemano i soldati in un accampamento veramente schifoso per il freddo. Gli scarponi come sempre si arrangiano. La spesa scarseggia sempre più...
domenica 10 febbraio 2013
9 – 10 febbraio 1943
Riposo le notizie sembrano buone, una marcia di 25 Km. E poi ferrovia, speriamo che non ci tradiscano un’altra volta. In questi due giorni riesco a spidocchiarmi un po’ ed a sistemare un po’ per bene tutta la compagnia.
venerdì 8 febbraio 2013
8 febbraio 1943
Sempre si cammina Km. 37 si arriva a Nowaja Rapina, una tormenta brutale rende ancor più dura la marcia, fortuna che ci sarà riposo così racimolerò i soldati rimasti indietro.
giovedì 7 febbraio 2013
7 febbraio 1943
Km. 35 Grajworon le marce son lunghe ma la spesa scarseggia sempre più e gli alpini si sperdono per strada per manducare.
mercoledì 6 febbraio 2013
6 febbraio 1943
Km. 19 si giunge a Bassowka. La spesa non arriva mai, fortuna che i russi son di cuore buono e le loro case sono ben fornite di tutto, patate, miele, polli e maiali.
martedì 5 febbraio 2013
5 febbraio 1943
Bjelgorad – Tomorewka km. 41 Altro che treno tutte le intenzioni son buone per farci camminare. Vedono che gli alpini tiran sempre.
lunedì 4 febbraio 2013
4 febbraio 1943
Si parte per Bjelgorad. Di qua in treno si andrà nella zona di Kiew. Lungo strada sappiamo che non ci caricano per mancanza di mezzi e che dovremo proseguire ancora a piedi senza nulla di preciso e di chiaro. Volevo ben dire io che ci trattassero un po’ bene!
domenica 3 febbraio 2013
Situazione 53° compagnia "Felina" il 4 febbraio 1943
Forza effettiva: 347
Forza presente: 325
Ospedale: 22
Situazione al 4 febbraio 1943:
Forza effettiva: 347
Forza presente: 111
Feriti: 25
Congelati: 47
Caduti: 13
Dispersi: 151
dal registro del personale della 53° compagnia alpina "Felina" ex "Malintesa", Battaglione "Vistù", 6° reggimento Alpini, divisione Tridentina
venerdì 1 febbraio 2013
1-2-3- febbraio 1943
Riesco a precisare che su 347 presenti il giorno 15.1.43 sono caduti 13 di cui due ufficiali, feriti 45, dispersi 151 e solo 110 presenti, in più 37 congelati. Purtroppo un grave lutto colpisce il 6° Alpini. L’ottimo ns. comandante Colonnello Signorini muore d’un colpo. La gente buona e gradita resta sempre poco. Dura esperienza.
Il Maggiore ns. decide di costruire nei pressi di Vestone una cappelletta alla Madonna per la grazia avuta d’uscire dalle mani dei russi ed in ricordo dei ns. cari compagni che tanto generosamente si son offerti per la salvezza dei vessilli della patria.
1 febbraio 1943
Suddivisione degli uomini che arrivano, riprendo il comando della 53^. Lite con il Maggiore e con il Capitano Marcolini perché mi vogliono mandare all’ospedale. Ho vittoria così posso dare la mia opera per i superstiti della Felina.
E’ tutto il lavoro dei giorni:
giovedì 31 gennaio 2013
31 gennaio 1943
mercoledì 30 gennaio 2013
30 gennaio 1943
Si prosegue, ma le mie condizioni con tale vita, non sono di certo migliorate. Grazie a Dio troviamo una slitta con degli alpini del “Val Chiese” e trovo un posticino così la mia pancia si sistema un po’ meglio. Arriviamo fino a Awilowka.
martedì 29 gennaio 2013
29 gennaio 1943
Notte infernale per colica, comunque preme proseguire, oltre la ferita ci voleva anche questa. Ciò che Dio vuole non è mai troppo. Continuo così tutto il giorno alla meglio. Trovo il mio cavallo ungherese e così accelero un po’ il passo. trovo il Capitano Marcolini che mi fa da mamma e papà vedendomi in sì misere condizioni. Si arriva a Benarabbe.
lunedì 28 gennaio 2013
28 gennaio 1943
Ogni tanto ci si chiama per assicurarsi che si è ancora vivi. Alle due sebbene il sonno e la stanchezza sono forti non si resiste più per il freddo e si decide di proseguire. La mia ferita è stata intelligente e non mi dà eccessivo fastidio. Si giunge verso le 7 nelle vicinanze di un caposaldo tedesco. Si sa di essere finalmente fuori dalla sacca. Si prosegue, avviene la suddivisione delle divisioni. Trovo i paisi e purtroppo uno manca all’appello, degli altri le notizie sono buone, speriamo arrivino tutti fino a Vezza. Improvvisamente sappiamo che un caposaldo ungherese ha ceduto ed arrischiamo di essere di nuovo accerchiati. Ormai più nulla di buono e di organico esiste. Si decide di tagliare la corda attraverso i campi, fin’ora abbiamo fatta noi e per ben sei volte la strada, si arrangino un po’ anche i signori fifoni di tedeschi. Si arriva a Towolosanka.
domenica 27 gennaio 2013
27 gennaio 1943
Si prosegue. Per strada vedo parecchi scarponi al sole, eroi del paradiso di Cantore¹. Il buon cappellano Don Pedrini è caduto martire del proprio dovere. Lungo la strada vengono gli apparecchi, colpiscono il retro della colonna; più muli e purtroppo anche degli scarponi. Ormai il “Vestù” ha dato tutto, non si vedono che pochi elementi spersi e sbandati... Sono in marcia col buon Rassega a cui è caduto l’ottimo Renzo, Begni, Cabassi, Dalala. Si sosta in un fienile Sciwka.
¹"Raggiungere il Paradiso di Cantore" è un'espressione con la quale si indica la morte di un Alpino.
Mappa del primo ripiegamento
I punti con il punto di domanda sono ricostruiti partendo dalle mappe trovate sul sito Controstoria, e dalla mappa annotata riportata sul sito del 120° Reggimento Artiglieria Motorizzato.
Visualizza 26 gennaio 1943 in una mappa di dimensioni maggiori
Da oggi le fonti cartografiche sono molto, ma molto più scarse, e quindi il lavoro di interpolazione diventa sostanzialmente impossibile.
Le difficoltà più alte derivano dalla traslitterazione poco accurata dei nomi dei paesi, i cui nomi sono originariamente scritti in alfabeto cirillico. Inoltre molti paesi hanno cambiato nome (lo ha fatto anche Nikolajewka, che ora si chiama Livenka, ovvero Ливенка), e non c'è traccia di questi cambi in siti di lingua italiana o inglese.
Comunque una idea generale del percorso del ritorno è presente. Stay tuned!
sabato 26 gennaio 2013
Medaglia d'argento al valor militare sul campo
Il Presidente della Repubblica
con Suo Decreto in data del 9 ottobre 1951.
Visto il Regio Decreto 4 novembre 1932 n° 1942 e successive modifiche;
Visto il Regio Decreto 23 Ottobre 1942 n° 1195;
Sulla proposta del Ministro Segretario di Stato per gli Affari della Difesa;
Ha sanzionato la concessione fatta "sul campo" della Medaglia d'Argento al valor militare coll'annesso soprassoldo di Lire Settecentocinquanta annue al Tenente fanteria a complemento 6° Alpini, btg "Vestone"
Occhi Martino di Giobatta da Vezza d'Oglio (Brescia)
classe 1918
"Comandante interinale di compagnia alpina, la guidava con decisione e perizia all'attacco di un caposaldo nemico. Accortosi che i serventi di una mitragliatrice erano stati messi fuori combattimento si sostituiva ad essi riprendendo immediatamente il fuoco. Ferito, rifiutava di essere allontanato, persistendo nell'azione e guidando i suoi alpini fino al successo. Esempio di valore, abnegazione e dedizione al dovere."
Nikolajewka (Russia), 26 gennaio 1943
26 gennaio 1943
¹ quello a cui Martino si riferisce è la pallottola. Che ha per fortuna trapassato il braccio senza ledere né l'osso né nervi, né grossi vasi sanguigni.
venerdì 25 gennaio 2013
25 gennaio 1943
Di notte degli sbandati a causa del forte vento incendiano più case, in una purtroppo rimangono otto cadaveri che non si può individuare. Si prosegue dopo mezz'ora. Sosta, crisi di freddo enorme, credo di non superarla. Brutalità tedesca dopo lunga marcia si arriva ad un’interminabile paese, si cattura un mucchio di miele, improvvisamente dei partigiani sparacchiano ma vengono subito messi in fuga e proseguiamo fino a Nikitowka.
giovedì 24 gennaio 2013
La Voce del Popolo - pagina 13
Vezza d’Oglio
Andrea racconta il diario del nonno a Nikolajewka
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Qualche anno fa, riordinando in casa un vecchio armadio, è stato trovato qualche blocchetto con i diari di Martino Occhi, tenente (poi capitano) degli Alpini, nella 53ª compagnia Felina, del battaglione Vestone del sesto reggimento alpino, classe 1918. Martino Occhi era il nonno di Andrea, il protagonista di questa storia. Andrea, che abita a Vezza d’Oglio, condivide, giorno per giorno sul web, i pensieri del nonno sulla ritirata dalla Russia, durante l’inverno degli anni 1942-1943, e sulla prigionia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Il primo diario comincia il 16 dicembre 1942, a pochi giorni dalla decisione di ripiegare dal fronte del Don. I quaderni erano stati trascritti dalla zia Emilia e da Carla, la sorella. Perché avventurarsi in un simile progetto? “Le motivazioni principali possono essere trovate – racconta Andrea sul blog www.diariodiguerra.it – nella scarsa conoscenza da parte dei giovani rispetto all’esperienza della Seconda guerra mondiale che, nonostante la quantità di libri pubblicati (partendo da “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern), resta sconosciuta ai più”. Un giovane di oggi dà voce
a un giovane di ieri, di 70 anni fa. Andrea non ha avuto il piacere di conoscere suo nonno. “Questo diario – spiega – è stato per me il modo di entrare in contatto una persona che non ho potuto conoscere; mi piace condividere questa conoscenza nella speranza che questo possa allungare la memoria di quei fatti e di quelle persone”. La curiosità è che ha scelto di pubblicare i pensieri del nonno sul web per raggiungere più persone possibili: “La scelta del blog – continua – deriva dalla forma letteraria dell’originale, il diario. Sono pochi i giorni in cui non viene scritto nulla e questo aiuta a mantenere un certo ritmo narrativo”. Andrea ha iniziato a pubblicare i pensieri giorno per giorno, a 70 anni esatti dalla loro scrittura.
24 gennaio 1943
Di nuovo il “Vestone” è in testa e naturalmente la 53^ avanguardia. Dopo un’ora di strada si avvista un paese ben guarnito di russi. La ns. sorella apre il fuoco, loro rispondono e noi avanti scarponi insuperabili, catturiamo una decina di parabellum e più di un centinaio di prigionieri. La strada sembra libera corrono voci, una tormenta orrenda abbassa fortemente la temperatura. Comunque proseguiamo e ci mettiamo alla meglio in stalle. Malakajewka – Ramankowka.
mercoledì 23 gennaio 2013
23 gennaio 1943
Nulla di speciale si prosegue catturando viveri a volontà, si arriva a Nicholajewka Diachtjemaja.
martedì 22 gennaio 2013
22 gennaio 1943
Il “Vestone” parte in testa, la “Felina” 53^ di avanguardia. Superato un primo paese senza difficoltà avvistiamo parecchi automezzi e mezzi corazzati. Comunque siamo decisi a tutto o la va o la spacca. Avvistate più postazioni e molta gente dopo un ben nutrito fuoco di artiglieria con i carri armati tedeschi fifoni attacchiamo e li mettiamo in fuga, occupando il paese, catturando 3 fucili mitragliatori, 1 mitragliatrice, 1 parabellum, 2 carri armati e una trentina di prigionieri. Si prosegue perlustrando case e catturando latte, miele e galline a volontà. Giornata trionfale però purtroppo tre mancano all'appello, Donini Angelo (di Teofilo), Colle Bruno (di Antonio), Antoniazzi Erminio (di Marco Giacomo) in più sette feriti. Si arriva a Schelliachino.
lunedì 21 gennaio 2013
21 gennaio 1943 - Krausowka
Visualizza 21 gennaio 1943 in una mappa di dimensioni maggiori
domenica 20 gennaio 2013
20 gennaio 1943
sabato 19 gennaio 2013
19 gennaio 1943
venerdì 18 gennaio 2013
18 gennaio 1943
giovedì 17 gennaio 2013
17 gennaio 1943
mercoledì 16 gennaio 2013
16 gennaio 1943
martedì 15 gennaio 2013
15 gennaio 1943
lunedì 14 gennaio 2013
14 gennaio 1943
domenica 13 gennaio 2013
13 gennaio 1943
sabato 12 gennaio 2013
Giornale di Brescia - pag. 17
In rete la memoria di Nikolajewka
Su internet, giorno dopo giorno, i diari di guerra del tenente alpino Martino Occhi di Vezza
La memoria dello Scarpone viaggia nella rete. Ha attraversato le steppe della Russia sfidando i cannoni dell'Armata Rossa, ha resistito alla brutalità dei lager nazisti in Polonia e in Germania, poi ha dormito in un cassetto a Vezza d'Oglio, quindi è stata svegliata per essere diffusa in internet, nel sito www.diariodiguerra.it. È la guerra raccontata da Martino Occhi, tenente della 53esima Compagnia del Battaglione Vestone, Divisione Tridentina. Un orgoglioso «scarpone», come lui stesso chiamava in gergo gli alpini. Martino, classe 1918, è morto nel 1980 dopo una vita come maestro elementare a Vezza, Grano e Tu. Il suo foglio matricolare: in divisa nel 1938, sul fronte francese nel 1940, in quello greco-albanese nel 1941, in Russia nel 1942, prigioniero dei tedeschi dopo l'8 settembre 1943 internato nei campi di Deblin Irena (Polonia) e Mappen (Germania). Martino aveva tenuto un diario degli eventi su tre taccuini, scritti a matita e inchiostro in due periodi: dal 16 dicembre 1942 al 16 marzo 1943, dall'8 settembre 1943 all'aprile 1945. Una cronaca del disastro in Russia nel primo libretto, il racconto della prigionia negli altri due. L'idea di mettere in rete i diari è venuta al nipote di Martino, Andrea, 32 anni, laurea in ingegneria, responsabile dell'area informatica della Confartigianato di Brescia. «Non ho conosciuto mio nonno, morto il giorno in cui mia madre seppe di aspettare me, però ne ho sentito tanto parlare». In famiglia si sapeva di quei diari, «ma mio nonno non raccontava mai nulla della Russia e dei lager: "La gente non mi crederebbe" si giustificava. Si apriva soltanto - dice Andrea - con chi aveva vissuto la stessa esperienza». Nel 1997 zia Emilia, figlia di Martino, decide di trascrivere quei testi scoloriti, vergati di fretta, in situazioni precarie. L'opera viene finita da Carla, sorella di Andrea, il quale realizza il progetto: pubblicare i diari del nonno in occasione dei 70 anni dalla scrittura. Non un libro, ma un blog: «Perché internet non pone problemi di spazio e consente una narrazione giorno per giorno». Andrea, infatti, segue la cadenza quotidiana della cronaca di Martino, interruzioni comprese.
Poche, in verità. Nel periodo russo il tenente Occhi salta solo quattro giorni. Le pagine più intense sono quelle dedicate alla battaglia di Nikolajewka, il 26 gennaio 1943.
Andrea ci anticipa qualcosa, rimandando la lettura integrale del diario alle date giuste. Nel libretto, il primo febbraio, Martino Occhi annota le perdite subite dalla sua Compagnia: al 1 ̊ gennaio gli effettivi erano 347, dopo lo scontro coi russi che permise agli italiani di rompere l'accerchiamento, si contarono 13 caduti, 45 feriti, 151 dispersi (alcuni morti, altri sbandati), 37 con problemi di congelamento, 110 presenti. All'udire il resoconto, registra Occhi, il suo colonnello morì di infarto; un maggiore promise di erigere una cappella alla Madonna nei pressi di Vestone come segno di riconoscenza da parte degli scampati. Durante la battaglia Martino venne ferito. Si guadagnò la medaglia d'argento: «Comandante interinale di compagnia alpina - si legge nella motivazione - la guidava con decisione e perizia all'attacco di un caposaldo nemico. Accortosi che i serventi di una mitragliatrice erano stati messi fuori combattimento, si sostituiva ad essi riprendendo immediatamente il fuoco. Ferito, rifiutava di essere allontanato, persistendo nell'azione e guidando i suoi alpini fino al successo. Esempio di valore, abnegazione e dedizione al dovere». Il 1 ̊ settembre 1942, invece, aveva avuto sul campo una medaglia di bronzo per uno scontro a Kotowkij, sempre in Russia.
«I giovani di oggi non conoscono i sacrifici dei loro nonni o bisnonni che fecero la guerra» dice Andrea: «Perciò ho deciso di pubblicare i diari. È giusto far conoscere quelle esperienze». Martino, tornato dalla Russia in marzo, fu sorpreso dall'8 settembre mentre si trovava con la sua Compagnia a Colle Isarco: «Ho un presagio di non lieti eventi» scrisse sentendo alla radio il comunicato del maresciallo Badoglio. In effetti... I comandanti ordinarono di consegnare le armi ai tedeschi, ufficiali e soldati finirono ad Innsbruck, poi nei campi di Deblin Irena e Meppen.
Non accettò mai di collaborare con i nazisti. Nell'aprile 1945, la liberazione. Martino Occhi tornò nella casa di Vezza a luglio. In prigionia, confidandoli al diario, aveva fatto tanti progetti per il futuro di pace, come comprarsi una cascina nella Bassa. Invece fece il maestro per una vita.
Enrico Mirani
TRE TACCUINI PER RACCONTARE LA RUSSIA E IL LAGER IN GERMANIA
L'UFFICIALE DEL «VESTONE» IN ARMI DAL 1938 AL 1945
LE CRONACHE ON LINE GRAZIE AL NIPOTE ANDREA
Andrea Occhi, 32 anni, è nipote di Martino. Ingegnere informatico, ha scelto di pubblicare il diario del nonno sul sito appositamente creato www.diariodiguerra.it. Ha preferito la rete ad un libro per questioni di spazio e per poter offrire il diario ai lettori giorno per giorno, in una cronaca viva. Martino Occhi, maestro, è morto nel 1980; era orgoglioso di essere alpino, fu tra gli animatori delle penne nere di Vezza.«I russi ci chiamano briganti e ci temono»
«Passa la notte con me un ufficiale di fanteria. Povera Italia ha freddo a stare al fuoco. È di Roma». È il 21 dicembre 1942 e il tenente Martino Occhi, insieme ai fatti salienti della giornata, annota sul suo taccuino il severo giudizio. È orgoglioso di essere un alpino. Il 27 dicembre scrive: «Un altro ufficiale di fanteria pernotta con me. Ma cosa ne fa l'Italia di certa gente? Ci vogliono gli alpini per riuscire a combinare qualcosa di buono». Due giorni dopo: «Giunge un terzo ufficiale di fanteria ad imparare un po' come vivono gli scarponi», vale a dire le penne nere. L'ultimo giorno del 1942: «I russi chiamano gli alpini briganti e ci temono. Veramente possiamo affermare di essere i migliori soldati del mondo in combattimento. Vedi quelli del Cervino, attaccati ai carri armati con gli sci vanno all'assalto. Quelli della Julia si difendono a bombe a mano dalle torrette dei carri armati».Qualche volta si abbraccia un amico. Come il 20 dicembre: «Arriva a trovarmi il paiso Zampatti Clemente, come si vedono volentieri dopo tanto tempo che non incontro un vezzese. Quante cose abbiamo raccontato». Dopo alcuni giorni di calma intorno a Natale, riprendono gli scambi a fuoco. Il 30 dicembre: «I nostri mortai continuano l'aggiustamento, loro rispondono e prendono in pieno un nostro rifugio. Fusi Giovita vittima sul campo, il miglior scarpone della compagnia, Contrini Remo ferito gravemente muore andando all'ospedale. Vivenzi Italo pure ferito grave ma sembra sicura la vita». Il 4 gennaio 1943: «Nella mattinata con pezzi anticarro loro colpiscono i nostri tre caposaldi però nulla di grave, vengono fatti tacere dalle nostre artiglierie». Si avvicina la
battaglia di Nikolajewka. Seguite tutto su www.diariodiguerra.it.
12 gennaio 1943
venerdì 11 gennaio 2013
11 gennaio 1943
giovedì 10 gennaio 2013
10 gennaio 1943
mercoledì 9 gennaio 2013
9 gennaio 1943
martedì 8 gennaio 2013
8 gennaio 1943
lunedì 7 gennaio 2013
7 gennaio 1943
domenica 6 gennaio 2013
6 gennaio 1943
sabato 5 gennaio 2013
5 gennaio 1943
Notte calmissima. Ritentano il colpo con gli anticarri e proprio contro il sottoscritto. Ma immediatamente mi appello alla ns. sorella. La quale con pochissimi colpi fa saltar per aria il loro pezzo ed anche le postazioni multiple antistanti (62). La mia opera di direttore ed osservatore del tiro è stata perfetta e micidiale.
venerdì 4 gennaio 2013
4 gennaio 1943
Notte calma. Si esce da pattuglia, davanti a Fugalli per un lavoretto. Si fanno i preparativi e si prevede tutto bene.
Nella mattinata con pezzi anticarro loro colpiscono i ns. tre caposaldi però nulla di grave, vengono fatti tacere dalle ns. artiglierie.
giovedì 3 gennaio 2013
3 gennaio 1943
Ancora calma, nella mattinata i ns. aggiustano il tiro. Lo sbarramento è ottimo. Nel pomeriggio loro rispondono parecchi colpi giungono a poca distanza dalla ns. postazioni alcuni a pochi passi per fortuna nulla di grave. Si avvistano davanti a noi carri armati (tartarughe) e truppa in spostamento verso sud.
mercoledì 2 gennaio 2013
2 gennaio 1943
Notte calma passata col Capitano Givanni. Il tempo diventa caldo la neve si scioglie e il fango cresce in abbondanza. Dopo 20 giorni finalmente arriva la posta. Ne ricevo ben 27, più di così si muore.